spigolo
spìgolo s. m. [dal lat. spicŭlum, dim. di spica «spiga, punta»]. – 1. Nella geometria elementare, ciascun lato dei poligoni che costituiscono la superficie di un poliedro (s. del poliedro), ovvero ciascun lato degli angoli (facce) di un angoloide (s. dell’angoloide), ovvero la retta da cui escono i due semipiani di un diedro (s. del diedro). Nella teoria dei grafi, ciascuna delle linee (dette anche lati) che uniscono coppie di vertici (v. grafo). 2. Nell’uso corrente, la linea formata dall’intersezione di due superfici o di due facce (assi, muri, pareti, ecc.), considerata per lo più dalla parte in cui essa si presenta come sporgente e acuta: s. di un tavolo, di una cassa, di un mobile; s. di una parete, di un palazzo; urtare, battere in (o contro) uno s.; smussare gli s., arrotondarli; s. vivo, acuto, non arrotondato, non smussato; un volto tutto spigoli, angoloso. In partic.: a. In alpinismo, conformazione rocciosa di notevole inclinazione, risultante dall’incontro di due facce, opposte e convergenti, aggettanti rispetto al piano della parete. Anche, il bordo estremo che delimita una parete o un versante, quando è nettamente marcato. b. In legatoria, sinon. di morso. c. In marina, carena a s., lo stesso che carena slittante (v. carena, n. 1 a). d. Negli sci, ciascuno dei bordi (superiore e inferiore) che corrono lungo ciascun lato. 3. In senso fig., al plur., asprezza, ruvidezza, scontrosità: smussare gli s. del proprio carattere, addolcire la ruvidezza di modi nei rapporti interpersonali; un uomo tutto spigoli, scontroso, suscettibile, difficile da trattare; anche, animosità, risentimento: smussare gli s. tra due persone, rendere meno conflittuale il loro rapporto, attenuando le tensioni, le divergenze, gli attriti esistenti tra loro.