spettrografo
spettrògrafo s. m. [comp. di spettro- e -grafo]. – Apparecchio che serve a produrre e a registrare lo spettro di una sorgente di radiazioni elettromagnetiche; anche (in relazione ai sign. estens. del termine spettro), denominazione di varî apparecchi, generalmente analizzatori armonici, atti a produrre e registrare spettri di correnti elettriche variabili, di vibrazioni elastiche, di suoni, di varie forme di energia raggiante, ecc., tra i quali: a. S. fotografico, nel quale la registrazione dello spettro avviene fotograficamente. b. S. ottico fotoelettrico, nel quale avviene elettricamente, eventualmente per mezzo di adatti trasduttori. c. S. ottico, di costituzione analoga al corrispondente spettroscopio, da cui differisce solo per il fatto che in esso il cannocchiale d’osservazione è sostituito da una macchina fotografica. d. S. (o spettrometro) di massa, strumento usato per determinare lo spettro di massa di un determinato campione, ossia la distribuzione dei valori delle masse degli atomi o molecole presenti in esso (qualora il campione sia costituito da un unico elemento, lo spettrografo di massa permette di analizzarne la composizione isotopica); è sostanzialmente costituito da un dispositivo che ionizza il campione in esame, da un sistema di campi elettrici che accelerano gli ioni alla stessa energia cinetica e da un campo magnetico che deflette gli ioni con un raggio di curvatura che dipende dal rapporto tra la carica e la massa di ogni ione, per cui all’uscita del campo magnetico si hanno fasci di ioni separati secondo la carica specifica (ossia il rapporto tra carica e massa): questo spettro può essere registrato impressionando una lastra fotografica o determinando con strumenti elettronici l’intensità delle varie componenti (in quest’ultimo caso si usa più correntemente il termine di spettrometro di massa). e. S. per raggi X, costituito da una fenditura ricavata in una lastra di materiale opaco ai raggi X, fenditura che delimita il fascio di raggi uscente dalla sorgente in esame; l’elemento dispersivo è generalmente costituito da una lamina cristallina, mentre come rivelatore viene usato un contatore Geiger oppure un contatore a scintillazione. f. S. sonoro (o s. acustico), detto anche sonografo, sostanzialmente costituito da un analizzatore armonico e da opportuni dispositivi elettronici atti a fornire una rappresentazione visiva (sullo schermo di un oscilloscopio a raggi catodici) o fotografica dello spettro di suoni.