spaparacchiarsi
v. rifl., o intr. pron. [voce fonosimbolica di origine centro-merid., prob. napoletana, da alcuni sentita come der. di pàpara, pàpera] (io mi spaparàcchio, ecc.), fam. e region. – Mettersi a sedere o sdraiarsi nella posizione che si ritiene più comoda, spesso scomposta, lasciando il corpo rilassato e privo di costrizioni: non vedeva l’ora di spaparacchiarsi in poltrona. ◆ È frequente soprattutto il part. pass., con uso di agg.: se ne stava tutto spaparacchiato sull’erba (o sotto un albero, sul divano, ecc.). ◆ Il verbo si alterna spesso con la forma spaparanzarsi (spec. nel part. pass. e agg. spaparanzato), che ha anch’essa la stessa diffusione centro-merid. e la stessa efficacia espressiva; il problema del rapporto reciproco delle due forme, e della priorità o della dipendenza dell’una rispetto all’altra, è, per l’attuale scarsezza di documentazione, di difficile soluzione; una ulteriore variante, più rara, sparapanzarsi (con il part. pass. e agg. sparapanzato) sembra dovuta a una inavvertita sovrapposizione di panza, forma dial. molto diffusa per pancia.