spaccato
agg. e s. m. [part. pass. di spaccare1]. – 1. agg. Che è stato rotto, diviso, spezzato in due o più parti: il terreno è tutto s. per la lunga siccità; metti da parte la legna spaccata. Per il partic. sign. e uso di zero s., v. zero, n. 1 e. 2. agg. In araldica, scudo s. (o troncato), quando è diviso in due parti uguali mediante una linea orizzontale; anche come s. m.: s. d’oro e di rosso. 3. agg. fig., fam. Vero e proprio, tipico, peculiare: un bugiardo s.; questa è s. vigliaccheria; o che presenta certe caratteristiche al più alto grado: è sordo s.; in partic., con riferimento al dialetto o alla parlata regionale, molto accentuato, troppo marcato: parla un romanesco s.; è un fiorentino spaccato. 4. s. m. a. In geometria, e nella tecnica, con riferimento a una figura solida, a oggetti e in partic. a macchine, è la rappresentazione, in una determinata scala, di una sezione della figura, dell’oggetto o della macchina, eseguita in genere con un piano o, più raram., con un’altra superficie (cilindrica, sferica, ecc.). b. Analogam., nel disegno architettonico, la rappresentazione in scala delle sezioni degli organismi architettonici ottenute con piani verticali. c. In geologia, s. geologico, lo stesso che profilo geologico. 5. s. m. fig. Insieme di elementi o di aspetti analoghi o omogenei che si evidenziano nettamente in un tutto: il romanzo, o il film, si propone di offrire uno s. della società contemporanea. ◆ Avv. spaccataménte, solo in senso fig., in modo marcato, tipico, caratteristico: ha un accento spaccatamente napoletano.