sorgere
sórgere (ant. o poet. sùrgere) v. intr. [lat. sŭrgěre, sincope di subrĭgĕre, comp. di sub «sotto» e regĕre «reggere»; il sign. 1 c si specifica nel linguaggio marin. catalano, diffondendosi anche nelle lingue fr., spagn. e port.] (io sórgo, tu sórgi, ecc.; pass. rem. io sórsi, tu sorgésti, egli sórse, ecc.; part. pass. sórto; aus. essere). – 1. a. letter. Di persone, levarsi da sedere o da giacere, alzarsi su: s. dal letto; sorgi e cammina!, parole con cui Gesù, nel Vangelo, risuscita Lazzaro; sorse a parlare il delegato francese; Allor surse a la vista scoperchiata Un’ombra (Dante); Con insano clamor sorser gli Achivi (V. Monti); Sorge [il pastore] in sul primo albore, Move la greggia oltre pel campo (Leopardi); Italia, Italia! – E il popolo de’ morti Surse cantando a chiedere la guerra (Carducci). In senso fig., ridestarsi dall’inazione, da uno stato d’inerte passività; insorgere: Forti, armati de’ propri dolori, I tuoi figli son sorti a pugnar (Manzoni). b. Di cose, alzarsi, elevarsi; ergersi al di sopra di altre cose: un paese, una villa che sorge a picco sul mare; Poppi sorge al centro della pianura di Campaldino; Sorge non lunge a le cristiane tende Tra solitarie valli alta foresta (T. Tasso); Ma ove dorme il furor d’inclite geste ... inutil pompa E inaugurate immagini dell’Orco Sorgon cippi e marmorei monumenti (Foscolo); Non fia loco ove sorgan barriere Tra l’Italia, e l’Italia mai più! (Manzoni); per estens., sollevarsi, levarsi: dalla folla sorsero grida di protesta; E qui surse tra i lucchesi Uno sconcio suon di risa (Carducci). In partic., del Sole e di altre stelle o pianeti, levarsi, apparire all’orizzonte: il sole, in questa stagione, sorge verso le cinque; la luna non è ancora sorta; per estens.: sta per s. l’alba. c. Nel linguaggio marin., s. sull’ancora, di nave che è ormeggiata su un’ancora, generalm. in rada aperta e a ruota (cioè su un’ancora sola, in modo da girare intorno a essa col vento). Ant., assol. sorgere, ancorarsi: E come drento al porto surti sono, Rinaldo dal padron fa dipartita (Pulci). 2. fig. a. non com. o letter. Di acque, scaturire, sgorgare: l’Arno sorge dal Falterona; in mezzo al prato sorgeva una limpida fonte; Surge nel mezzo giorno Una fontana, e tien nome del Sole (Petrarca). b. Nascere, mostrarsi, apparire: sono sorte delle difficoltà impreviste; mi sorge un dubbio, un sospetto; speriamo che non sorgano altre difficoltà (o complicazioni, contestazioni, ecc.); sta sorgendo una nuova civiltà tecnologica; spuntare, mostrarsi appena: ahi! sugli estinti Non sorge fiore, ove non sia d’umane Lodi onorato e d’amoroso pianto (Foscolo); Ma nebuloso e tremulo dal pianto Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci Il tuo volto apparia (Leopardi); avere origine, inizio; svilupparsi, derivare: l’incendio è sorto nel magazzino; dall’invidia sorge spesso l’odio; da un banale malinteso è sorta una grave lite. ◆ Part. pres. sorgènte, con valore verbale e di agg., che sorge, che s’innalza: era già l’oriente tutto bianco e li surgenti raggi per tutto il nostro emisperio avevan fatto chiaro (Boccaccio); avverso sasso Mal fra gli altri sorgente (Parini); Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo (Manzoni). Per l’uso come s. f., v. sorgente.