sinergismo
s. m. [der. del gr. συνέργω «cooperare» (v. sinergia)]. – 1. Nel linguaggio teol., dottrina che assegna un certo valore alla funzione del libero arbitrio e delle buone opere, come segno di collaborazione da parte dell’uomo, nell’economia della salvezza individuale; è propriam. la posizione assunta dal riformatore Melantone (1497-1560) al tempo delle polemiche nate in campo protestante sul valore della libertà e del libero arbitrio rispetto alla grazia nell’opera della giustificazione. 2. Nelle scienze biologico-mediche: a. In fisiologia, la collaborazione funzionale di due o più unità (per es., anatomiche, enzimatiche) in un determinato processo (movimento, reazione chimica, ecc.). b. In farmacologia, il processo, largamente sfruttato in terapia, derivante dall’azione contemporanea di due (o più) farmaci, che si esplica generalm. in senso positivo, e cioè nel potenziamento di uno di essi o di entrambi (o di tutti); può essere dovuto alla capacità di uno dei farmaci di agevolare l’assorbimento, la diffusione o la concentrazione in sede opportuna dell’altro (o degli altri), o di ostacolarne i processi di eliminazione o di inattivazione.