silent party
(silence party), loc. s.le m. inv. Serata in silenzio, che i partecipanti amano trascorrere in relax, senza parlare e senza rumori. ◆ Questa è una festa. Sabato 27 settembre nella Mondrian Suite s’inaugura il primo «silent party» italiano. […] Durante i silent party opera il white master, colui che guida il silenzio. Chi trasgredisce è costretto ad andare via. (Daniela Onelli, Repubblica, 10 settembre 2003, Roma, p. V) • Simon & Garfunkel cantavano già negli anni ’60 la loro «Sound of silence». Ora qualcuno aggiunge alla lista del silenzio anche profumi, sapori e colori. E scopre che l’assenza di rumori, in un mondo tartassato dai decibel, è il vero lusso. Dopo la moda newyorkese dei silence party, dove non si beve, non si balla e non si parla, ma si sperimenta la diversa comunicazione del silenzio, arriva anche in Italia la silenzio-mania. (Corriere della sera, 12 dicembre 2004, p. 57, Tempo libero) • Nel novembre scorso un silent party è stato organizzato durante una crociera nel Mediterraneo per single e forse si bisserà durante la tre giorni in mezzo al mare con imbarco Barcellona a Pasqua, (Sabrina Cottone, Giornale, 16 febbraio 2005, p. 16, Cronache).
Espressione ingl. composta dall’agg. silent (‘silenzioso’) e dal s. party.
V. anche quiet party.