segreto2
segréto2 (letter. o dial. secréto) s. m. [lat. secrētum, neutro sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. Cosa o fatto che si tengono nascosti dentro di sé e non si rivelano a nessuno: il suo passato è un s. per tutti; tu hai sempre qualche s.; porterà il suo s. nella tomba; non ho segreti da nascondere; uomo, donna senza segreti, persona aperta, franca, leale. Anche di due o più persone: hanno un s. in comune; hanno i loro segreti; che sono tutti questi segreti? Talora con sign. affine a mistero: gli imperscrutabili s. di Dio, della Divina Provvidenza, del destino; i s. della natura, del mondo paranormale, e sim. b. In partic., notizia che si rivela ad altri o si apprende da altri in via del tutto riservata (o anche che si scopre casualmente), e sulla quale, per la sua stessa natura, per desiderio della persona interessata o per esplicita promessa fatta, si è obbligati a mantenere il silenzio: confidare, rivelare, svelare un s.; mettere qualcuno a parte d’un s.; venire, essere a conoscenza d’un s.; carpire un s.; strappare un s. di bocca a qualcuno; rimanga un s. tra noi, tra me e te; non è un s., non è certo un s., non è più un s., di cosa ormai divulgata o che comunque non si ha l’obbligo di tenere segreta: ormai te lo posso dire, tanto non è più un s.; scherz., il s. di Pulcinella, fatto, notizia che dovrebbe essere ignorata o tenuta nascosta e che invece tutti sanno. c. Mezzo, metodo, sistema particolare (e in genere non conosciuto da altri o al più conosciuto da pochissimi altri) che una persona ha per raggiungere determinati scopi: aveva un suo s. per riuscire; conoscere il s. di vivere a lungo; possedere il s. del successo, della felicità, di piacere, di rendersi simpatico; come abbia fatto a vincere non si sa: è un suo s.; conosco io il s. per farmi ricevere. Con sign. più ampio: conoscere tutti i s. dell’arte, del mestiere; segreti di bellezza; segreti di fabbricazione, e sim. In senso più materiale, congegno complicato e nascosto per il funzionamento di serrature e sim.: baule, cassaforte col s.; più astrattamente, il modo stesso, l’accorgimento con cui far agire un congegno o un arnese qualsiasi: lascia fare a me, conosco io il s. per aprire queste bottiglie; è un motore che non ha segreti per me, che conosco alla perfezione, nei suoi più minuti particolari (e così d’altre cose: una scienza, una materia, un’arte, ecc., che non ha segreti per me). 2. a. Segretezza, condizione di ciò che avviene o si fa di nascosto, celatamente; soprattutto nella locuz. avv. in segreto (opposto a palesemente, pubblicamente): si incontravano in s.; si armarono in s.; gli parlò in gran s.; hanno agito in s. (specificando: nel più grande s., nel s. più assoluto). Altre volte, indica più specificamente il carattere riservato con cui viene fatta o ricevuta una comunicazione, e il vincolo con cui ci si impegna a non divulgare ciò che è segreto, riservato: dire, confidare in s.; l’ho saputo in gran segreto. Anche fuori della locuzione, in molte espressioni che si riferiscono a tale vincolo: chiedere, e con maggiore forza raccomandare, implorare il s.; mettendo il dito alla bocca, diede alla madre un’occhiata che chiedeva il s. (Manzoni); mantenere, serbare, rispettare, custodire gelosamente il s. (su qualche cosa), e al contr. tradire il s.; rompere il s., essere il primo a rivelare o confidare cosa che doveva essere taciuta; violare il s. o un s., e violazione del s., soprattutto quando si tratti di notizie che devono rimanere segrete per disposizione di legge o per ordine di un’autorità (v. oltre, inviolabilità del segreto). In partic.: s. professionale, l’obbligo (e anche la facoltà, riconosciuta per legge) di non rivelare notizie riservate da parte di determinate categorie di persone (avvocati, notai, farmacisti, medici e sanitarî in genere, banchieri, giornalisti) che ne sono venute a conoscenza per ragione della loro professione; s. istruttorio, v. istruttorio; s. sacramentale (o s. confessionale), l’obbligo assoluto imposto al confessore (detto anche sigillo) di astenersi dal rivelare ciò che il penitente ha detto in confessione per ottenere l’assoluzione sacramentale; s. bancario, il vincolo consuetudinario cui sono tenuti gli istituti di credito, di non comunicare informazioni sulle operazioni bancarie e quindi sulla posizione dei loro clienti (tale vincolo ha avuto peraltro numerose deroghe per legge); delitti contro l’inviolabilità dei s., quelli commessi da chi indebitamente prende cognizione di notizie, o rivela indebitamente notizie, che per disposizione di legge o per ordine della competente autorità debbono rimanere segrete, quali i s. di stato (che concernono la sicurezza interna o internazionale dello stato), i s. d’ufficio (da parte di pubblici ufficiali o di incaricati di pubblico servizio), i s. scientifici e industriali; in partic., il s. epistolare è, insieme con quello telegrafico e telefonico, tutelato con molta forza dalla legge, e può essere superato soltanto per specifica indicazione del giudice penale. b. Indica luogo segreto, riposto, appartato, e insieme condizione di segretezza la locuz. nel s. di ...: nel s. della sua stanza, della sua cella, e sim.; anche assol.: Dove già libertade è fiorita, Dove ancor nel segreto matura (Manzoni). In partic., la parte più intima dello spirito: nel s. dell’anima, nel s. della sua mente, dei suoi pensieri; e così nel mio, nel tuo, nel suo s., dentro di me, di te, di lui, nell’animo: dice che non gli importa, ma nel suo s. sono certo che ci soffre; la vendetta che, nascosa, Fa dolce l’ira tua nel tuo secreto (Dante). 3. In musica, nome dato talvolta, sul modello dello spagn. secreto, al somiere dell’organo. ◆ Poco com. il dim. segretino; vezz. o spreg. segretùccio.