salsapariglia
salsaparìglia s. f. [dallo spagn. zarzaparrilla, comp. di zarza «arbusto» e parrilla «vite, pergolato di viti»]. – 1. Droga fornita dalle radici e dai rizomi di alcune specie di liliacee del genere Smilax, dell’America Centr. e Merid. (piante medicinali chiamate anch’esse salsapariglia), contenente soprattutto saponine e anche resine, amido, olio essenziale, ecc., usata in passato nella terapia della sifilide, come diuretico e come rimedio antiartritico. 2. S. nostrana, pianta lianosa sempreverde delle liliacee (Smilax aspera), detta anche stracciabrache, comune nel Mediterraneo e in Italia, dove nelle leccete e nelle zone di macchia forma ammassi impenetrabili o si arrampica sugli alberi: ha fusto legnoso e glabro, munito, come le foglie, di brevi e forti aculei, foglie cordate, ovate, fiori bianchi e bacche rosse.