rutelliano
s. m. e agg. Chi o che si richiama alla linea politica di Francesco Rutelli. ◆ Senza discuterne le motivazioni etiche, l’accento finisce giocoforza su due effetti della mossa rutelliana: l’accreditamento Oltretevere attraverso l’intestazione dello stop al referendum e l’ulteriore «passettino» verso posizioni di centro moderato. (F. Fan., Unità, 4 giugno 2005, p. 2, Referendum) • Oggetto del contendere? I posti in lista, s’intende. La palma del confronto (leggasi litigio) più acceso se l’è aggiudicata la coppia governativa formata da Giovanna Melandri e Paolo Gentiloni. Il secondo rivendicava più seggi per i rutelliani, la prima rispondeva che non ce n’erano più. (Tommaso Labate, Riformista, 24 settembre 2007, p. 1, Prima pagina) • [tit.] Rissa Pd: con [Romano] Prodi o contro? / [Massimo] D’Alema attacca [Walter] Veltroni, Veltroni sgambetta il governo, rutelliani e prodiani in agitazione. Lo scontro sulla legge elettorale divide il partito «a vocazione maggioritaria» [testo] […] Che sia ormai questo – il referendum con il corollario di una crisi di governo – l’obiettivo di Veltroni lo credono in molti nel governo e nel Pd. D’Alema in testa, ieri rutelliani, ex popolari e prodiani hanno continuato a impallinare il sindaco di Roma, cioè il segretario del partito sostenuto da tutti e trionfalmente eletto nelle primarie meno di cento giorni fa. (A. Fab., Manifesto, 4 gennaio 2008, p. 4, Politica e Società).
Derivato dal nome proprio (Francesco) Rutelli con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nel Corriere della sera del 9 dicembre 1992, p. 7 (Gianna Fregonara).
V. anche antirutelliano.