rotiferi
rotìferi s. m. pl. [lat. scient. Rotifera, comp. del lat. rota «ruota» e -fer «-fero», per l’aspetto della corona (v. oltre)]. – In zoologia, tipo di animali metazoi comuni nelle acque dolci e marine, per lo più liberi, solitarî o coloniali, generalmente di dimensioni microscopiche: hanno corpo trasparente, tronco allungato e sacciforme rivestito di una spessa cuticola (lorica) ornata di spicole o spine, bocca circondata di un caratteristico apparato ciliare (corona) utilizzato per il nuoto e per convogliare il cibo, faringe (mastax) con parete interna formata da sette grossi pezzi sporgenti (trofi), utilizzati per catturare e triturare il cibo, costituito da particelle organiche o piccoli organismi: la parte terminale del corpo (piede) è generalmente fornita di prominenze (dita), particolarmente sviluppate nelle specie sessili, e provviste di ghiandole (ghiandole pedali) che secernono un liquido viscoso, avente la funzione di far aderire l’animale al substrato. Alcuni gruppi si riproducono esclusivamente per partenogenesi; in altri i maschi, più piccoli delle femmine, compaiono solo raramente e hanno vita breve; il ciclo vitale di molte specie è caratterizzato dalla presenza, in condizioni ambientali sfavorevoli, di fasi di resistenza, con la produzione di cisti durature.