risiano
agg. Del regista e sceneggiatore Dino Risi (1916-2008). ◆ C’è chi come Aldo Cazzullo, inviato del «Corriere della sera», in «Outlet Italia» spalanca metaforicamente le porte dei centri commerciali – le moderne piazze in cui tutti si conoscono senza mai conoscersi davvero: qui l’esistenza si (ri)produce in ritmi assurdamente globalizzati, una centrifuga dove convivono la mercificazione di Padre Pio, la ricerca del benessere e del divertimento a ogni costo (anche economico), i palatartufi, i mostri (inconsciamente più «risiani» che mai), la politica del sufflè e del salotto buono. (Francesco Del Core, Mattino, 11 novembre 2007, p. 26, Cultura) • Forse non è un caso che nessuno abbia fatto un «Mostri 3000», raccogliendo un’ideale eredità risiana. Perché Dino Risi di eredi non ne ha lasciati. Né si vedono allievi degni di questo nome. Per lo meno al cinema. (Paolo Mereghetti, Corriere della sera, 9 giugno 2008, p. 31, Spettacoli).
Derivato dal nome proprio (Dino) Risi con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nella Repubblica del 21 maggio 1985, p. 21, Spettacoli (N. A.).