riservatezza
riservatézza s. f. [der. di riservato]. – 1. Il fatto di essere riservato, discreto e controllato nell’esprimersi e nel comportarsi, come caratteristica e qualità abituale: una persona, un funzionario, un ufficio di investigazioni, di grande r., di un’assoluta r.; o anche occasionale: ho apprezzato, in quella circostanza, la sua r.; come mai tanta r., in lei che è così estroversa?; la polizia sta svolgendo questa indagine con estrema riservatezza. Con riferimento a cose che devono restare riservate: r. di un’informazione, di una notizia; vi ricordo la r. delle mie confidenze, o di questa inchiesta. 2. Nel linguaggio giur., diritto alla r., diritto alla non intromissione da parte del potere pubblico e di soggetti privati nella sfera individuale della persona: la tutela di tale diritto, tradizionalmente sviluppata nell’ordinamento giuridico statunitense, del quale costituisce uno dei tratti più caratteristici (v. privacy), ha avuto in Italia una significativa affermazione con la legge 31 dic. 1996, n. 675 (nota appunto come legge sulla privacy) e con il decreto 196/2003.