rinviabile
agg. Detto di quanto può essere rinviato o che si ha intenzione di rinviare, rimandare, posticipare. ◆ Ma il Ministro stesso [Vittorio Emanuele Orlando, ndr] è costretto a riconoscere che i poteri dello Stato si son mostrati finora relativamente solleciti dell'istruzione superiore e dell'inferiore, trascurando affatto l'istruzione media: la quale ora si impone come il problema più grave, e «non più rinviabile». (Vigile, Stampa, 22 ottobre 1904, Prima Pagina) • Il punto sostanziale è che ciò che agli Alleati sembra cosa secondaria e per ora trascurabile o rinviabile è, per noi italiani, il centro della nostra vitalità e il fondamento del nostro avvenire; e, se non si risolve, c'impedisce anche di dare alla guerra contro i tedeschi tutta quella partecipazione che possiamo e vogliamo dare. (Benedetto Croce, Il primo discorso dell'Italia liberata, Bari, 28 gennaio 1944, in Gabriele Pedullà [a cura di], Parole al potere. Discorsi politici italiani, Rizzoli BUR, 2011, p. 412) • A quattro anni dall'avvio del processo di riforma la questione universitaria, a causa della disattenzione con cui è stata seguita anche per la recuperata "tranquillità" degli Atenei, si ripropone ancora una volta attraverso scadenze non rinviabili. (Antonio Ruberti, Repubblica, 20 luglio 1984, p. 6, Commenti) • [tit.] "Riforme non più rinviabili", gli stati / modifichino il mercato del lavoro. Il / monito di Draghi. (Foglio.it, 22 agosto 2014, Articoli).
Derivato del v. rinviare.