polabico
polàbico agg. (pl. m. -ci). – Relativo ai Polabi (pol. Połabi 〈pouàb’i〉, cèco Polabané 〈pòlabanee〉, ted. Polaben 〈polàabën〉, dallo slavo po Labě «presso l’Elba»), nome generico di varie tribù [...] Oder fra il sec. 3° e il 4° d. C., le quali, dopo aver formato uno dei cinque gruppi in cui erano distinti gli slavi occidentali, scomparvero verso il sec. 12°, assorbite dalle popolazioni germaniche; lingua p. (o, come sost., il polabico), la lingua ...
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macedone
macèdone agg. e s. m. e f. [dal lat. Macĕdo(n) -ŏnis, sost., gr. Μακεδών -όνος]. – Della Macedònia, regione storica della penisola balcanica, oggi politicamente divisa fra Bulgaria (10%), Grecia [...] proprî che rivelano affinità con i dialetti greci, sia quella attuale, appartenente al gruppo meridionale della famiglia linguistica slava (è una varietà dialettale del bulgaro), con alfabeto cirillico e morfologia di tipo analitico. Come s. m. e ...
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zapaterismo
s. m. Il modello politico di José Luis Rodríguez Zapatero. ◆ Gli spauracchi politici hanno, qui da noi, una tradizione soprattutto slava, che va dai demoni di Dostoevskij ai cosacchi che [...] abbeverano i cavalli in piazza San Pietro, non senza avere tagliato a fette le guardie svizzere. Questa variante ispanica, lo «zapaterismo», se non altro varia il ristretto campionario degli incubi benpensanti. ...
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voivoda
voivòda (non com. vaivòda) s. m. (f. voivodina) [voce di origine slava, der. di vodit’ «guidare»: cfr. cèco vojvoda, russo voevoda, pol. wojewoda, ecc., ant. slavo vojevoda, che traducono il [...] gr. ἡγεμών «capo, condottiero»]. – Nome dato sin dal medioevo nell’Europa centro-orient., dalla Polonia ai Balcani, ai capi o governatori (elettivi o nominati o riconosciuti dal sovrano) di determinati ...
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socca
sòcca s. f. [dal venez. ant. soca, der. dell’istriano suòkena, di origine slava (da cui anche, per tramite tedesco, il fr. souquenille, specie di palandrana)]. – Veste femminile del sec. 15°, poco [...] ricca, aperta ai lati e davanti, indossata sopra la cotta o il guarnello; derivata da una trasformazione della pellanda, questa veste ebbe molte fogge in Italia ...
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casciubo
(o casciùbico, pl. m. -ci) agg. e s. m. – 1. agg. e s. m. (f. -a) Relativo o appartenente ai Casciubi, popolazione slava della Pomerania orientale (Polonia). 2. s. m. Dialetto facente parte [...] del gruppo occidentale delle lingue slave, affine al polacco ma con alcune caratteristiche proprie. ...
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granderusso
agg. Proprio della Grande Russia. ◆ Il controllo della base aerea di Khanabad permette loro [agli Usa] di presidiare un’area strategicamente decisiva sia dal punto di vista militare sia per [...] i serbi ortodossi, non poteva che ridestare l’atavica antipatia della Chiesa nazionale russa per i cattolici d’origine slava considerati miscredenti e transfughi. (Enzo Bettiza, Stampa, 15 ottobre 2006, p. 1, Prima pagina) • È unanime la riconoscenza ...
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iugoslavo
(o jugoslavo) agg. e s. m. (f. -a) [dal croato Jugoslaven (serbo Jugosloven), propr. «slavo meridionale», comp. di jugo «sud» e Slaven (Sloven) «slavo», connesso con slava «gloria» e slaven [...] (slavan) «glorioso»]. – Nel sec. 19°, designazione generica e complessiva degli Slavi del Sud, cioè Serbi, Croati e Sloveni, che, con i Montenegrini e i Macedoni, costituirono nel 1918 il regno e successivamente, nel 1945, la repubblica federativa di ...
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dacia
dàcia s. f. [adattam. del russo dača, da un’ant. voce slava connessa col verbo dati «dare»; propr. «concessione», da cui il sign. attuale (cfr. anche ucraino dača «tributo, villa, villeggiatura», [...] e slov. dača «tassa, tributo, imposizione»)] (pl. -cie o -ce). – Casa di campagna, villetta circondata da giardino, in Russia ...
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boba2
bòba2 (o bòbba o bòbbia) s. f. [forse dallo zingaresco boba «fava», di origine slava]. – 1. Poltiglia, melma; brodaglia densa e disgustosa, e sim. (v. anche sbobba). 2. fig. Scrittura prolissa [...] e senza senso, guazzabuglio: alcune pagine che brillano qua e là su quella boba (Carducci) ...
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Popolazione slava, di religione cattolica, della Pomerania orientale (Polonia), documentata sotto questo nome dal 13° sec. (lat. mediev. Cassubitae, e Cassubia la regione).