concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che [...] di concetti e di stile; credo di avere afferrato il tuo c.; non so se ho reso il concetto. Anche, talora, il significato profondo: non ho ben capito il c. del tuo discorso. 5. Soltanto al sing., nella locuz. impiegato di concetto, quello che, nell ...
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svuotare
(o, non com., svotare) v. tr. [der. di vuotare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io svuòto, ecc.; il dittongo tende a mantenersi anche fuori d’accento, come in vuotare). – Lo stesso che vuotare, [...] di valore effettivo; tagliando quella scena, si rischia di s. il dramma, o il film, del suo vero significato umano; emendamenti che cercano di s. il contenuto reale delle riforme proposte dal parlamento. Nell’intr. pron., svuotarsi, rimanere ...
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testo3
tèsto3 s. m. [dal lat. textum -i o textus -us, rispettivam. part. pass. neutro e der. di texĕre «tessere»]. – 1. a. Il contenuto d’uno scritto o d’uno stampato, ossia l’insieme delle parole che [...] lo costituiscono, ma che tuttavia presenta proprietà peculiari, quali, essenzialmente, la compattezza morfosintattica e l’unità di significato, tali da permettere di considerarlo come un’entità unitaria, come avviene, per es., per una conversazione ...
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soteriologia
soteriologìa s. f. [comp. del gr. σωτηρία «salvezza» e -logia]. – Nella storia delle religioni, dottrina della salvezza, soprattutto con riferimento al problema della liberazione dal male; [...] con episodî salvifici spesso rivissuti nelle celebrazioni rituali. Nella teologia cristiana, è quella parte che più direttamente studia il significato e il valore della redenzione operata da Cristo, morto in croce per salvare gli uomini dal peccato e ...
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deformare
v. tr. [dal lat. deformare, der. di forma «aspetto, bellezza», col pref. de-] (io defórmo, ecc.). – Modificare, alterare in tutto o in parte la forma di un corpo: forze capaci di d. i materiali. [...] deformato il volto; e in usi fig.: abitudini viziose, che deformano il carattere; d. il significato di una parola, dare di essa un significato non rispondente al vero; d. il pensiero di qualcuno, alterarlo, riprodurlo non fedelmente. Come intr ...
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arbitrarieta
arbitrarietà s. f. [der. di arbitrario]. – Carattere arbitrario: a. di un provvedimento, di un’interpretazione, di una scelta. Nella linguistica di F. de Saussure, a. del segno linguistico, [...] il rapporto che lega la forma esterna di una parola a un determinato significato, rapporto il cui carattere arbitrario è dimostrato anche dal fatto che uno stesso significato trova espressione in forme diverse a seconda delle lingue. ...
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simbolismo
s. m. [der. di simbolo; nel sign. 4, dal fr. symbolisme]. – 1. a. Carattere di ciò che è simbolico, che ha valore di simbolo: il s. di un gesto, di un’azione. b. Uso di particolari simboli [...] teorie sulle origini del linguaggio è stata in più tempi avanzata l’ipotesi di una connessione tra le parole e l’oggetto significato (per es., l’adozione in italiano del suff. -ino per il diminutivo e del suff. -one per l’accrescitivo si spiegherebbe ...
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deismo
s. m. [dal fr. déisme, der. del lat. deus «dio»]. – In generale, orientamento di pensiero che riconosce l’esistenza di un Dio come prima causa, creatore e ordinatore del mondo: tale credenza (che, [...] della ragione e della libertà di coscienza. Il termine, adoperato spesso come sinon. di teismo, ha in realtà oggi un significato nettamente distinto da questo, soprattutto per opera di Kant, il quale considera il deismo come legato a un’idea di Dio ...
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equivocare
v. intr. [der. di equivoco; cfr. lat. tardo aequivocare «chiamare con lo stesso nome più cose»] (io equìvoco, tu equìvochi, ecc.; aus. avere). – 1. Sbagliare nel significato delle parole, [...] nell’interpretazione di una frase; talora, anche, dare volutamente a una parola, a una frase, un significato diverso da quello che avevano nelle intenzioni di chi le ha pronunciate: hai equivocato sulle sue parole. 2. Confondere tra loro cose diverse ...
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equivoco
equìvoco agg. e s. m. [dal lat. aequivŏcus, agg., comp. di aequus «uguale» e tema di vocare «chiamare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Di voce, locuzione, discorso, ecc., che si prestano a essere [...] detto dell’animale e della costellazione omonima). c. Nella metrica, rima e., quella formata da parole dello stesso suono ma di diverso significato, per es., La faccia de la donna che qui regge («domina») in rima con E se tu mai nel dolce mondo regge ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio cioè che con queste si trasmette.
Filosofia
Il...
Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve di una cosa reale o immaginaria.
Filosofia
Il...