asemantico
asemàntico agg. [comp. di a- priv. e semantico] (pl. m. -ci). – Non semantico. In estetica, arti a. (in contrapp. ad arti semantiche), quelle le cui manifestazioni si ritengono apprezzabili [...] , unità a. o elementi a., quelle unità linguistiche che, adoperate isolatamente, non hanno un significato proprio (come, per es., i fonemi) o un significato ben determinato (come i prefissi e i suffissi, e gran parte delle cosiddette «parole ...
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isolante
iṡolante agg. e s. m. [part. pres. di isolare]. – 1. agg. e s. m. In genere, che isola o serve a isolare, detto soprattutto di materiale usato per l’isolamento acustico, elettrico, termico; [...] 2. agg. In linguistica, di lingua (per es., il cinese) in cui gli elementi lessicali sono portatori soltanto di significato e le determinazioni morfologiche sono indipendenti, per cui essa risulta costituita di due componenti: da una parte il lessico ...
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antifrasi
antìfraṡi s. f. [dal lat. tardo antiphrăsis, gr. ἀντί-ϕρασις comp. di ἀντί «contro» e ϕράζω «dire»]. – Figura retorica che consiste nell’esprimersi con termini di significato opposto a ciò [...] grammatici si dicevano formate per antifrasi quelle parole che (secondo una falsa etimologia) si pensava derivassero da vocaboli di significato contrario, quali lucus (quia minime luceat), bellum (quia minime bellum), Parcae (quia minime parcant). ...
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diacritico
diacrìtico agg. [dal gr. διακριτικός «atto a distinguere», der. di διακρίνω «distinguere»] (pl. m. -ci). – Propr., che ha valore distintivo. Si usa soltanto nella locuz. segni d., segni grafici [...] che in varie lingue slave distingue č, š, ž da c, s, z, ecc.), oppure essere usati con significato convenzionale nei varî sistemi di indicazione o trascrizione fonetica per indicare articolazioni particolari (per es., nelle trascrizioni fonetiche di ...
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profórma s. f. [der. di forma, col pref. pro-¹ «in luogo di»]
In linguistica, qualunque forma (spec. agg., pron. o verbo) dal significato generico, che abbia la funzione di sostituire, in una frase [...] o in un testo, un’altra forma di significato pieno (per es., il verbo fare è una p. in lui suona il violino, io non lo so fare, dove sostituisce suonare il violino). ...
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contesto2
contèsto2 s. m. [dal lat. contextus -us «connessione, nesso», der. di contexĕre «contessere»]. – 1. letter. Intreccio, tessitura di fili o d’altro: in prezioso aureo contesto, Di color variato [...] più o meno ampio di questa), inteso come un tutto organico nel quale i singoli elementi hanno una propria funzione e un proprio significato: il c. di una frase, di un periodo; un c. di due terzine; suddividere un brano in c. significativi; il senso ...
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estensione
estensióne s. f. [dal lat. extensio -onis, der. di extendĕre «estendere», part. pass. extensus]. – 1. a. L’azione e il risultato dell’estendere, in senso proprio e fig.: e. di un corpo elastico; [...] , l’ampiezza del valore semantico; frequente soprattutto l’espressione in tutta l’e. del termine, nella pienezza del suo significato: è un imbroglione, in tutta l’e. del termine. Con altra accezione, in logica (in opposizione a intensione), la ...
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secondario
secondàrio agg. [dal lat. secundarius, der. di secundus «secondo» (agg.)]. – 1. Che viene come secondo, in ordine di tempo e di luogo, e, per estens., d’importanza (si contrappone ora a primario [...] «resistenza» (comp. di κατά e ἐξανάστασις, a sua volta composto di ἐξ e ἀνάστασις, composto a sua volta di ἀνά e tema di ἵστημι). Significato s. di una parola, quello venuto dopo, acquisito cioè dalla parola in un tempo successivo (o anche, in genere ...
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alterazione
alterazióne s. f. [dal lat. tardo alteratio -onis]. – 1. a. L’alterare o l’alterarsi; mutamento, modificazione: a. nella struttura, nella sostanza; a. d’aspetto; a. morfologica; a. delle [...] febbre - un febbrone; il sapone - la saponetta; la villa - il villino, ecc. In qualche caso, gli alterati assumono un significato diverso da quello del vocabolo originario (come avviene per es. in cartone e cartuccia rispetto a carta). Meno frequente ...
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interferenza
interferènza s. f. [dal fr. interférence, che è dall’ingl. interference, propr. «incrocio, conflitto (di interessi, ecc.)», der. di (to) interfere: v. interferire]. – 1. Nel linguaggio scient. [...] realizzare il forzamento). 2. estens. In semantica, una delle cause delle trasformazioni di significato d’una parola, consistente nel sovrapporsi d’un secondo significato a un primo in connessione con etimologie popolari o semidotte: per es., l’uso ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio cioè che con queste si trasmette.
Filosofia
Il...
Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve di una cosa reale o immaginaria.
Filosofia
Il...