giusto1
giusto1 agg. [lat. iūstus, der. di ius iuris «diritto»]. – 1. a. Di persona, che osserva i principî della giustizia, che opera e giudica secondo giustizia: uomo g.; giudice g. con tutti; fam., [...] . Che è conforme a giustizia, ossia, propriamente, a un diritto naturale o positivo; che è detto o fatto con giustizia: pronunciare una il mio macellaio non pesa mai g.; colpire, mirare g., nel segno. b. Per l’appunto, proprio: l’ho incontrato g. ora ...
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monumento
monuménto (ant. moniménto) s. m. [dal lat. monumentum «ricordo, monumento», der. di monere «ricordare»]. – 1. a. Segno che fu posto e rimane a ricordo di una persona o di un avvenimento: porre, [...] da una generazione o da un singolo individuo, e documento, come testimonianza involontaria. d. Per analogia, m. naturale, elemento ambientale, costituito da fenomeni geomorfologici, specie vegetali, ecc., di particolare rilievo dal punto di vista ...
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portento
portènto s. m. [dal lat. portentum, propr. «presagio, segno celeste», der. di portendĕre «presagire» (v. portendere)]. – 1. Avvenimento o fatto che si presenta fuori dell’ordine naturale delle [...] cose o che comunque ha dell’eccezionale e del meraviglioso: Era apparito in que’ dì gran prodigi, Portenti, auguri e segni e casi strani (Pulci); oh anno de’ portenti, Oh primavera de la patria (Carducci). 2. Con sign. estens. ed enfatico, analogo a ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] quindi per atto di una libera volontà (distinto da naturale e da necessario): legge p., sanzionata da un legislatore numero p., ogni numero reale maggiore di zero, contrassegnato dal segno + (che si usa omettere quando ciò non possa generare equivoci ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare [...] del fungo ascomicete Penicillium notatum (gli altri tre sono denominati F, X, K): è la forma più attiva di penicillina naturale. In musica, G è il nome, derivato dall’antica notazione alfabetica, della nota sol nei paesi germanici e anglosassoni. La ...
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decremento
decreménto s. m. [dal lat. tardo decrementum, der. di decrescĕre «diminuire»]. – Il decrescere, decrescenza, diminuzione. In fisica, data una grandezza oscillante smorzata, si chiama d. numerico [...] (o assol. decremento) il rapporto costante tra due massimi successivi del medesimo segno; d. logaritmico, il logaritmo naturale di tale rapporto. ...
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parco2
parco2 s. m. [lat. mediev. pàrricus, prob. di origine germ.; in alcuni sign., e spec. in quelli del n. 5, è modellato sul fr. parc] (pl. -chi). – 1. a. Ampio bosco, per lo più recintato, in cui [...] scopo di divertimento, in cui gli elementi dell’ambiente naturale sono mescolati con manufatti che riproducono efficacemente aspetti di un in cui si trovano giostre, baracconi per il tiro a segno e attrazioni varie, più comunem. detto Luna Park; p. ...
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simbolismo
s. m. [der. di simbolo; nel sign. 4, dal fr. symbolisme]. – 1. a. Carattere di ciò che è simbolico, che ha valore di simbolo: il s. di un gesto, di un’azione. b. Uso di particolari simboli [...] qualcosa di grosso). b. In logica matematica, il complesso dei segni usati in un linguaggio per rappresentare gli operatori logici e gli di un simbolismo logico elimina le ambiguità del linguaggio naturale. 3. a. Nella storia delle religioni, l’uso ...
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abbandonare
(ant. abandonare) v. tr. [dal fr. abandonner, der. della locuz. ant. a bandon «alla mercé», derivante a sua volta dal franco bann «potere»] (io abbandóno, ecc.). – 1. Lasciare definitivamente [...] membra e delle parti del corpo, lasciarle cadere, rilassarle secondo la loro posizione naturale: a. il capo sul petto; a. le braccia, anche come segno d’impotenza, di remissività. 4. rifl. Lasciarsi andare inerte: abbandonarsi alla corrente (anche ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] le più effimere, sono fatti, pesanti come mannaie, lasciano segni profondi (Aldo Busi); le p. di un filosofo, di 7. Sempre al sing., in tutti i sign. che seguono: a. La facoltà naturale di parlare, la favella: soltanto l’uomo è dotato di p., o ha ...
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Antropologia
U. fantastici Nella dottrina vichiana, generalizzazioni operate dalla mente dei popoli nelle età ferina ed eroica quando prevale la fantasia (detti anche caratteri poetici, in quanto poetica è ogni espressione ed esperienza di...
L'etimologia della parola italiana (dal lat. civitas) ci fa risalire solo a uno dei due concetti fondamentali che tale parola racchiude. La città infatti può essere considerata e studiata o dal lato materiale, archeologico, topografico e urbanistico,...