rivalita
rivalità s. f. [dal lat. rivalĭtas -atis]. – Il fatto d’essere rivali, o più precisamente l’atteggiamento reciproco dei due rivali l’uno verso l’altro: r. in amore, in arte, nella professione; [...] r. politiche (o fra uomini politici), letterarie, sportive; una sorda r. mascherata da esteriori scambî di cortesie; r. fra paesi vicini, fra città, fra nazioni ...
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rivedere
rivedére v. tr. [dal lat. revidere, comp. di re- e videre «vedere»] (coniug. come vedere). – 1. a. Vedere di nuovo: sono andato a r. il film che avevamo visto insieme l’anno scorso; è uno spettacolo [...] che rivedrei volentieri; non voglio rivederti con quella gentaccia; incontrare di nuovo (frequente in questa accezione il rifl. reciproco): lo rivedo, o ci rivediamo, di tanto in tanto; se lo rivedi, salutalo anche da parte mia; chi non muore si ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] più chiaramente mediale: prendersi cura, pensiero di qualche cosa, lo stesso che darsi cura, darsi pensiero. c. Con valore reciproco: prendersi, andare d’accordo, spec. in frasi negative: tra fratello e sorella si prendono poco; non si prendeva con ...
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spalleggiare
v. tr. [der. di spalla] (io spalléggio, ecc.). – 1. Sostenere, affiancare con il proprio appoggio (in un’azione, in un contrasto, in una discussione): litiga sempre con il marito, e la figlia [...] ; ha amici e protettori che lo spalleggiano; nella sua rivendicazione è spalleggiato da tutti i colleghi. Anche come rifl. reciproco: i due si spalleggiano a vicenda, pur di riuscire nel loro scopo. 2. Nel linguaggio milit., portare a spalla ...
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trovare
v. tr. [forse lat. pop. *tropare (der. del lat. tropus «tropo»), documentato nel lat. tardo contropare «esprimere con tropi»; cfr. fr. ant. trover (mod. trouver), provenz. trobar] (io tròvo, [...] cosa astratta: In sul paese ch’Adice e Po riga, Solea valore e cortesia trovarsi (Dante). e. Nel rifl. reciproco, trovarsi o trovarsi insieme, incontrarsi, vedersi, avere un colloquio prefissato: ci troveremo alle sette; ci troviamo spesso insieme al ...
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enarchia
s. f. Il potere degli alti dirigenti francesi che hanno frequentato l’Ena (École nationale d’administration). ◆ Nell’ultimo mezzo secolo i posti chiave dell’amministrazione e dell’economia francese [...] di lobby che garantisce ai propri iscritti un percorso di carriera assicurato, grazie al passaparola e all’aiuto reciproco. Lo studioso francese Jean-Pierre Chévenement ha dedicato al fenomeno addirittura un libro («I mandarini della società borghese ...
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scompagnare
v. tr. [der. di accompagnare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a a-1] (per la coniug., v. accompagnare). – 1. ant. o letter. Separare dal proprio compagno, dai compagni: Chi serba [...] dividersi, staccarsi: Dal cor l’anima stanca si scompagna Per gir nel paradiso suo terreno (Petrarca); e con valore reciproco (o, forse, passivo): la natura, almeno quella degli uomini, porta che vita e infelicità non si possono scompagnare (Leopardi ...
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accennare
v. tr. e intr. [der. di cenno] (io accénno, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. a. Far cenno con la mano, col capo o col muover degli occhi per manifestare la propria volontà, per esprimere [...] assenso: ne gemea L’Olimpio; e l’immortal capo accennando Piovea dai crini ambrosia su la Ninfa (Foscolo). Con valore reciproco, accennarsi, farsi dei cenni: che cosa avete da accennarvi voi due? b. Nel gioco della briscola, a. le carte, far ...
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spaparacchiarsi
v. rifl., o intr. pron. [voce fonosimbolica di origine centro-merid., prob. napoletana, da alcuni sentita come der. di pàpara, pàpera] (io mi spaparàcchio, ecc.), fam. e region. – Mettersi [...] . spaparanzato), che ha anch’essa la stessa diffusione centro-merid. e la stessa efficacia espressiva; il problema del rapporto reciproco delle due forme, e della priorità o della dipendenza dell’una rispetto all’altra, è, per l’attuale scarsezza di ...
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letteratura Nella metrica classica, si dice del verso che, letto sia da sinistra sia da destra, conserva lo stesso metro e il medesimo senso con la sola inversione delle parole. Fra i Romani ne scrissero i poeti neoterici del 2° sec. d.C. e...