banalità s. f. [der. di banale]. - 1. a. [qualità di ciò che è privo di originalità] ≈ ordinarietà, ovvietà, prevedibilità, (non com.) scontatezza. ↑ dozzinalità, (non com.) trivialità. ↓ convenzionalità. [...] dimostrato] ≈ evidenza, (non com.) scontatezza. ↓ prevedibilità. ↔ imprevedibilità, originalità. c. [qualità di discorso, ragionamento, libro e sim. che non suscita alcun interesse] ≈ futilità, impersonalità, inconsistenza, insipidezza, insulsaggine ...
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discorso /di'skorso/ s. m. [dal lat. discursus -us]. - 1. a. [l'esprimere il pensiero per mezzo della parola: d. ambiguo] ≈ argomentazione, ragionamento. b. [il discorrere con altri: il d. cadde sul teatro] [...] ≈ colloquio, conversazione, dialogo, (ant.) ragionamento. ● Espressioni: fig., perdere il filo del discorso → □. c. [al plur., e in tono più o meno spreg., frase vuota: non facciamo troppi d.!] ≈ chiacchiere, ciance, ciarle, parole. 2. [trattazione ...
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paralogismo s. m. [dal lat. tardo paralogismus, gr. paralogismós, comp. di para- "para-²" e logismós "ragionamento"]. - (filos.) [ragionamento fallace ma con apparenza di verità] ≈ ‖ sofisma. ...
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intuito /in'tuito/ s. m. [dal lat. intuĭtus -us "l'atto di guardare o di vedere dentro"]. - 1. (filos.) [capacità di comprendere una verità in modo diretto e immediato, senza bisogno di ragionamento: capire [...] per i.] ≈ intuizione. ↔ ragionamento, riflessione. 2. (estens.) [capacità di comprendere e valutare con prontezza: essere dotato di i.] ≈ fiuto, intuizione, istinto, perspicacia, prontezza. ↔ lentezza, torpidezza, (non com.) torpidità. ...
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pensare [dal lat. pensare, intens. di pendĕre "pensare"] (io pènso, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. [assol., esercitare l'attività del pensiero: agire senza p.] ≈ meditare, ponderare, ragionare, riflettere. [...] nessun sinon. può sostituire p. in tutti gli usi, per es. in un caso come il seguente: a che pensi? Ragionare e riflettere alludono infatti a un pensare più attento, strutturato e finalizzato del semplice pensare. Meditare e ponderare alludono con ...
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Fabio Rossi
buono. Finestra di approfondimento
In senso morale - Estesissima è l’area semantica di b. (più ristretta quella di cattivo), che abbraccia la sfera del gusto, della morale, dell’utilità, della [...] Anche nel caso di b. come sinon. di fondato, motivato, valido (sa contrapporre delle b. obiezioni al mio ragionamento), cattivo sarebbe fuori luogo, a differenza dei normali immotivato, infondato, pretestuoso.
Talora b. indica, nel registro fam., la ...
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pera /'pera/ s. f. [lat. pĭrum (pl. pĭra)]. - 1. (bot.) [frutto del pero] ▲ Locuz. prep.: fig., a pera 1. [a forma di pera: testa a p.] ≈ oblungo. 2. (fam.) [privo di logica, di senso: un ragionamento [...] a p.] ≈ (volg.) a cazzo (di cane), illogico, incoerente, insensato, malfatto, sconclusionato, (fam.) senza capo né coda. ↔ coerente, logico, sensato. 2. (fig., scherz.) [parte superiore del corpo] ≈ capo, ...
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Fabio Rossi
confusione. Finestra di approfondimento
Disposizione senza ordine di cose o persone - Il concetto di «più cose o persone ammassate senza ordine» è espresso da molti sost., variabili per registro [...] panche, madie, casse, sacchi, frulloni, crusca, farina, pasta, tutto sottosopra (A. Manzoni). Anche di un testo o di un ragionamento, un discorso e sim. si dice spesso che è disordinato, intendendo dire che è confuso, incoerente o, in modo ancora più ...
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labirintico /labi'rintiko/ agg. [der. di labirinto] (pl. m. -ci). - [simile a un labirinto, anche fig.: un ragionamento l.] ≈ complesso, complicato, (lett.) dedaleo, intricato, tortuoso. ↔ chiaro, semplice, [...] lineare ...
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piega /'pjɛga/ s. f. [der. di piegare]. - 1. [il punto in cui un oggetto o una superficie sono piegati: una p. ad angolo acuto; tagliare il foglio, la stoffa seguendo la p.] ≈ piegatura, (lett.) plica. [...] ad arte o occasionale: la p. dei calzoni, di una giacca] ≈ piegatura, pieghettatura. ● Espressioni: fig., non fare una piega [di discorso, ragionamento e sim., essere logico e conseguente: un discorso che non fa una p.] ≈ filare, non fare una grinza ...
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Nella logica antica, ogni processo discorsivo della mente o ragione, che, muovendo da alcune premesse, perviene a una conclusione. Se questo procedimento va dall’universale al particolare, o dal più generale al meno generale, si ha il r. deduttivo,...
ragionamento
Il termine ha più valori: " argomentazione ", " esposizione " o " trattazione ", " dialogo " o " discorso "; v. RAGIONARE; ragione.
In Pg XVIII 1 posto avea fine al suo ragionamento / l'alto dottore, il termine sta per " svolgimento...