legittimitalegittimità s. f. [der. dilegittimo]. – 1. L’essere legittimo, conforme cioè al diritto, alla legge, alle disposizioni dell’ordinamento giuridico: l. di un comportamento; l. di un ordine, [...] uno sciopero. Anche, conformità a un diritto di origine divina o storica: l. del potere sovrano; l. di una monarchia, di una successione dinastica; in partic., principiodi l., il principio, informatore del legittimismo, che riconosce al re, o a una ...
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continenza formale loc. s.le f. (giur.) Il requisito di misura, correttezza e moderazione espressiva che deve caratterizzare l’esercizio del diritto di critica, in particolare nell’àmbito dell’informazione. [...] sociali da parte del proprio datore di lavoro; tale comportamento, rispettoso dei principidi continenza formale e sostanziale, costituiva un corretto esercizio del diritto di critica. Si tratta però di una tutela riferibile ad un diritto ...
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continenza sostanziale loc. s.le f. (giur.) Il requisito dell’aderenza alla verità dei fatti, che deve caratterizzare l’esercizio del diritto di critica, in particolare nell’àmbito dell’informazione. ♦ [...] ) • La parola chiave per valutare la legittimità dell’esercizio del diritto di critica è continenza. In particolare le critiche , rispettando il principio della continenza formale. Di conseguenza i limiti del diritto di critica devono intendersi ...
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merito2
mèrito2 (poet. mèrto) s. m. [dal lat. merĭtum, der. di merere «meritare»]. – 1. a. Il fatto di meritare, di essere cioè degno di lode, di premio, o anche di un castigo: premiare, punire, trattare [...] (e sempre sulla base di un principio etico universale che, mentre di norma riservata ai giudici di primo grado e di appello, mentre ai giudici di terzo grado (Corte di cassazione) è riservata, con qualche eccezione, una competenza dilegittimità ...
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precipitato logico
loc. s.le m. Nel linguaggio della giurisprudenza, ciò che si manifesta come conseguenza necessaria di determinate premesse. ◆ L'innegabile preminente valutazione dei diritti d'impresa [...] nell'universo dilegittimità, non il frutto di un'opzione di politica del diritto, o peggio, di un pregiudizio ideologico conoscibile. È, questo, il precipitato logico del principiodi determinatezza in senso empirico […] (Gianna Rossi, Lo ...
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autorita
autorità s. f. [dal lat. auctorĭtas -atis, der. di auctor -oris «autore»; propr. «legittimità»]. – 1. a. Nell’ambito giuridico e politico, la posizione di chi è investito di poteri e funzioni [...] di un funzionario; principiodi a., l’affermazione della necessità di un potere sovrano (per un’altra accezione di questa locuz., v. il n. 3 b); fig., l’a. delle leggi. b. Spesso con riferimento diretto alle persone che esercitano un potere legittimo ...
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violazione
violazióne s. f. [dal lat. violatio -onis]. – L’azione di violare, il fatto di venire violato, nel sign. di profanare: v. di una tomba, di un sepolcro; di forzare un luogo chiuso, invadere [...] assistenza inerenti alla potestà di genitore, alla tutela legale o alla qualità di coniuge; v. di legge, vizio dilegittimità dell’atto amministrativo, che ne giustifica la richiesta di annullamento; v. di domicilio, delitto di chi s’introduce nell ...
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vizio
vìzio s. m. [dal lat. vitium «vizio»; cfr. vezzo]. – 1. Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male; il concetto del vizio, sul piano morale, è dunque strettamente correlativo a quello [...] dell’atto amministrativo, distinti in v. dilegittimità e v. di merito e riassumibili nelle tre figure dell’incompetenza, dell’eccesso di potere, della violazione di legge (l’atto affetto da una di queste irregolarità si dice viziato); nel concetto ...
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legittimita, principio di
legittimità, principio di
Principio che accorda validità a un ordinamento politico quando in base ad argomenti giuridici e morali lo si ritiene degno di essere riconosciuto all’interno (dai consociati) e/o all’esterno...
Legittimità
Pier Paolo Portinaro
Introduzione
Si attribuisce legittimità a un ordinamento politico quando in base ad argomenti giuridici e morali lo si ritiene degno d'essere riconosciuto all'interno (dai consociati) e/o all'esterno (da ordinamenti...