neotenia
neotenìa s. f. [comp. di neo- e tema τεν- del gr. τείνω «estendere, prolungare»]. – 1. In zoologia: a. Il fenomeno per cui un organismo raggiunge la maturità sessuale conservando i caratteri [...] sul corpo, caratteristica, invece, di tutti i primati adulti). 2. In botanica, raggiungimento della maturità sessuale in uno stadio di sviluppo primitivo e poco differenziato, come avviene nei gametofiti maschile e femminile delle spermatofite. ...
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subsetto
subsètto agg. [comp. di sub- e setto1]. – In medicina, utero s. o utero setto subtotale, anomalia dell’utero che si presenta parzialmente diviso in senso longitudinale da uno sperone sagittale [...] incompleto, residuo del primitivo setto che durante la vita embrionale viene di norma completamente riassorbito. ...
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spondilite
s. f. [der. lat. spondy̆lus, gr. σπόνδυλος «vertebra» (v. spondilo), col suff. medico -ite]. – In medicina, lesione infiammatoria a carico di uno o più corpi vertebrali: s. tubercolare, o [...] i giovani ed è dovuta alla localizzazione – di norma in seguito a diffusione per via ematica da un focolaio primitivo polmonare o linfoghiandolare – di bacilli tubercolari in una o più vertebre vicine dei diversi segmenti della colonna vertebrale (si ...
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blasto-
[dal gr. βλαστός «germe»]. – Primo elemento di parole composte della terminologia scientifica, formate modernamente, nelle quali significa in genere «germe, gemma, embrione» o indica germinazione, [...] gemmazione, sviluppo embrionale, o stadio primitivo di una cellula. ...
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successore
successóre s. m. [dal lat. successor -oris, der. di succedĕre «venire dopo, sottentrare» (supino successum)]. – 1. (f. succeditrice, ma la forma è per lo più evitata) Chi succede, cioè subentra [...] di n, viene indicato con la scrittura n+1 o anche n+ ovvero n′. Nelle teorie assiomatiche per l’aritmetica, come quella elaborata dal logico ital. Giuseppe Peano (1858-1932), il concetto di successore viene in genere assunto come primitivo. ...
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blastoporo
blastòporo s. m. [comp. di blasto- e -poro (v. poro-)]. – In embriologia, l’apertura che si forma a seguito del processo di gastrulazione e che mette in comunicazione l’intestino primitivo [...] (archenteron) con l’esterno (v. gastrula) ...
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ridifferenziazione
ridifferenziazióne s. f. [comp. di ri- e differenziazione]. – In biologia, nuova specificazione di cellule che siano ritornate a un livello più primitivo di sviluppo. ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: [...] . commerciale, v. di mercato, v. venale), e quindi con ragione di scambio o con prezzo, salvo a mantenere talvolta il primitivo sign. di «valore d’uso» o «di stima»; permane tuttavia con sign. particolare nella locuz. v. aggiunto che, con riferimento ...
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naivete
naïveté ‹naivté› (o, all’ital., naiveté ‹naiveté›) s. f., fr. [der. di naïf «ingenuo»] (pl. naïvetés), non com. – Ingenuità, candore, semplicità, spec. in riferimento allo stile primitivo e ingenuo [...] di artisti e scrittori ...
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progaster
progàster s. m. [comp. di pro-2 e gr. γαστήρ «ventre»]. – In embriologia, altro nome, poco usato, dell’archenteron, o intestino primitivo. ...
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Antropologia
Società primitive
Termine introdotto nella seconda metà dell’Ottocento dagli antropologi evoluzionisti in riferimento alle prime società umane e alle loro usanze; per estensione, alle società e alle istituzioni contemporanee ferme...
PRIMITIVO
. In varî rami delle matematiche questo vocabolo assume significati diversi, di cui qui si ricorderanno i principali.
Radici primitive di un numero primo. - Dato un numero primo p, si può in più modi determinare un intero g tale...