tuonare
(meno com. o pop. tonare) v. intr. [lat. tŏnare, di origine onomatopeica, cui corrispondono forme affini in altre lingue indoeuropee] (io tuòno, ecc.; il dittongo mobile è sempre più raro, e [...] personale (letter.), produrre il tuono: Parrebbe nube che squarciata tona (Dante); L’ira del ciel, quando ’l gran Gïove tona (Petrarca); con accezione più partic.: Da quella regïon che più sù tona (Dante), la parte più alta dell’atmosfera dove si ...
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accorgersi
accòrgersi v. intr. pron. [lat. *accorrĭgĕre, comp. di ad- e corrĭgĕre «correggere»] (io mi accòrgo, tu ti accòrgi, ecc.; pass. rem. m’accòrsi, t’accorgésti, ecc.; part. pass. accòrto). – [...] se ci fosse un errore, lui se ne accorgerebbe subito; Né v’accorgete ancor per tante prove Del bavarico inganno ...? (Petrarca). Avvedersi, acquistar coscienza d’una cosa attraverso i sensi: mi accorsi subito di lui; si voltò indietro e s’accorse di ...
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che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] che si trova, ecc. Non di rado la preposizione manca, e che significa «a cui» (son un di quei che ’l pianger giova, Petrarca ), o «di cui» (de le foglie Che la materia e tu mi farai degno, Dante; anche con valore partitivo: Vedrai li antichi spiriti ...
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virtu
virtù (ant. virtude o virtute, e anche vertù, vertude o vertute) s. f. [lat. virtus-ūtis «forza, coraggio», der. di vir «uomo»; il sign. moderno è dovuto principalmente al lat. cristiano]. – 1. [...] madre, lei fece profeta (Dante); con quel cor, che di sì chiaro ingegno, Di sì alta vertute il cielo alluma (Petrarca). Per metonimia, chi esercita la virtù: Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta (Leopardi). b. Secondo l’oggetto a cui sono dirette ...
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verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] : ma non ci fu verso (Collodi). Con accezione partic., letter., modo di comporre, stile: Piansi e cantai: non so più mutar verso (Petrarca). d. locuz. avv. A verso, come si deve, al giusto modo: fare le cose a v.; e con uso attributivo: un ragazzo ...
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articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando [...] per i personaggi di grande notorietà può essere omesso, e in taluni casi è del tutto insolito (il Petrarca, il Boccaccio, o Petrarca, Boccaccio, ma di norma senza articolo Colombo, Mazzini, Garibaldi, Verdi, Puccini, ed è escluso in modo tassativo ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli [...] dolorosa m., di qualcuno o di qualche cosa; Da’ be’ rami scendea (Dolce ne la memoria) Una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo (Petrarca); la m. di quei momenti è ancora viva in me; la m. della sua colpa non l’abbandona mai, lo segue dappertutto, lo ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., [...] del corpo: Un vecchio, bianco per a. pelo (Dante); trahendo poi l’antiquo fianco Per l’extreme giornate di sua vita (Petrarca). 2. Come sost., il complesso delle cose e delle caratteristiche dell’antichità: l’a. e il nuovo; cosa che ha il colore ...
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vestigio
vestìgio s. m. [dal lat. vestigium, di origine sconosciuta, come il verbo affine vestigare «seguire le tracce» (da cui investigare)] (pl. i vestigi o le vestigia, e ant. le vestigie o vestige). [...] quanto imprime l’orma o il passo della persona: E gli occhi porto per fuggire intenti Ove vestigio uman l’arena stampi (Petrarca); preme sue stanche vestigie (Poliziano). 2. fig. a. Orma in senso traslato, cioè esempio, in frasi come seguire le v. di ...
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chi1
chi1 pron. [lat. qui e quis], invar. (radd. sint.). – 1. Pron. relativo. Può essere masch. e, più raramente, femm., e significa «colui che, colei che»: chi entra per ultimo, chiuda la porta; prov. [...] chi, ecc. dove oggi si direbbe di cui, a cui: Proverai tua ventura Tra magnanimi pochi, a chi ’l ben piace (Petrarca); La diletta persona Con chi passato avrà molt’anni insieme (Leopardi). 2. Pron. relativo - indefinito. Chi funge da pron. relativo e ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.