attuale
attüale agg. [dal lat. tardo actualis, der. di actus -us «atto2»; nel sign. 1 c ricalca il fr. actuel]. – 1. a. In filosofia (per lo più in contrapp. a potenziale, talora a virtuale, possibile, [...] a., l’atto in sé di una colpa e, con altro senso (in contrapp. a peccato originale), qualsiasi peccato commesso in questa vita. c. Nel linguaggio com., che si riferisce al momento presente: la situazione a., la politica a.; anche, di scrittore ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] , ecc. In partic., nella teologia cristiana si distingue la condizione dell’uomo prima del peccato originale (s. d’innocenza), quella dopo il peccato e prima dell’incarnazione del Figlio di Dio, e quella successiva all’incarnazione, che ha redento ...
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abitudine
abitùdine s. f. [dal lat. habitudo -dĭnis, der. di habĭtus -us «abito»]. – 1. ant. Disposizione o costituzione naturale, struttura: a. del corpo, dell’animo; ogni corpo umano aver la sua particolare [...] d’a.), qualità stabile di chi, avendo volontariamente contratto un vizio morale (per es., di bestemmiare), ricade spesso e con facilità nel peccato. d. Uso continuato o frequente di qualche cosa: a. a un cibo; a. al fumo, all’alcol; fare l’a. a un ...
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ermafrodito
agg. e s. m. [dal nome proprio Ermafrodito, gr. ῾Ερμαϕρόδιτος, lat. Hermaphroditus, personaggio della mitologia greca, figlio di Ermete e di Afrodite, che già nel suo aspetto congiungeva [...] ma a comportamento, il termine è stato usato da Dante (Purg. XXVI, 82: Nostro peccato fu ermafrodito) nel sign. di eterosessuale, per qualificare il peccato della seconda schiera di lussuriosi incontrata nel girone 7° del Purgatorio, distinti dalla ...
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veniale
agg. [dal lat. tardo venialis, der. di venia (v. la voce prec.)]. – Meritevole di venia, di perdono, riferito a mancanza e colpa, in quanto ritenuta non grave: è una colpa v., una bugia veniale. [...] v., trasgressione di una legge d’importanza secondaria, che costituisce pur sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è punito con una pena temporanea. ◆ Avv. venialménte, in ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per [...] grazia presso qualcuno, entrare in grazia o nelle grazie di qualcuno, riuscirgli gradito. In partic., essere in grazia di Dio, essere senza peccato mortale (e sim. vivere, morire in g. di Dio): Se orazïone in prima non m’aita Che surga sù di cuor che ...
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innocenza
innocènza s. f. [dal lat. innocentia, der. di innŏcens -entis «innocente»]. – 1. a. Mancanza assoluta di colpa o responsabilità, morale o giuridica, in un individuo, per cosciente volontà di [...] che solo l’i. può dare. Nella teologia cattolica, lo stato dell’anima esente da peccato: i. originale, quella propria di chi è stato creato o è nato senza peccato (Adamo ed Eva, la Vergine, Cristo in quanto uomo); i. battesimale, quella acquisita per ...
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imprecazione
imprecazióne s. f. [dal lat. imprecatio -onis]. – Espressione di odio o di ira, nella quale si formula il desiderio che sia arrecato danno ad altri o a sé stessi; anche le parole con cui [...] ., maledizione (nel senso com. della parola), frase volgarmente offensiva, bestemmia: uscire, prorompere in imprecazioni; i. plebee; orribili imprecazioni. Non com., il fatto di imprecare: la teologia morale considera l’i. peccato contro la carità o ...
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presunzione
preṡunzióne (ant. o pop. proṡunzióne) s. f. [dal lat. praesumptio -onis, der. di praesumĕre «presumere», part. pass. praesumptus]. – 1. a. Argomentazione o congettura per cui da fatti noti [...] è rimasto nella superba ostinazione di non sottomettersi alla Chiesa. Nella teologia cattolica, peccato di p. (o p. della propria salvezza, o di salvarsi senza merito), peccato che si oppone alla virtù della speranza in quanto ripone nell’uomo la ...
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peccapècca s. f. [der. di peccare]. – 1. Vizio, difetto: una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono ... qualche magagna, qualche p. nascosta la doveva avere (Manzoni); anche riferito [...] grave in un insieme altrimenti pregevole: tranne qualche p. il lavoro è discreto; ho notato qualche p. qua e là. 2. ant. Colpa, peccato: l’uom che nacque e visse sanza pecca (Dante), Cristo, che, nato senza il peccato originale, non commise in vita ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...