verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] , una unità di misura e un punto da pensarsi come origine, si ottiene un riferimento: a ogni punto della retta si di scoprire il segreto; vedi tu se trovi il v. di calmarlo; spec. nella locuz. esserci verso, esserci il modo e la possibilità: non c ...
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paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: [...] di tutte le rappresentazioni mitologiche, il termine (che in origine si riferisce propriam. al paradiso terrestre: v. oltre) su questa terra; promettere il p.; sperava di trovare il p., spec. di chi si è trasferito in altro paese o ha scelto una ...
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parassita
s. m. e agg. (raro parassito, ant. parasito, come s. m.) [dal lat. parasita o parasitus, gr. παράσιτος, comp. di παρά «presso» e σῖτος «alimento, sostentamento»] (pl. m. -i). – 1. a. In origine, [...] piante oloparassite quelle prive di clorofilla (per es., le specie dei generi Cuscuta e Orobanche), e emiparassite quelle con anche parassiti s. m.), i disturbi di diversa natura e origine (p. atmosferici, p. industriali, ecc.) che possono perturbare ...
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poligenesi
poligèneṡi s. f. [comp. di poli- e -genesi]. – Origine molteplice, derivazione da ceppi diversi (direttamente contrapposto a monogenesi): p. delle razze, in antropologia fisica; p. del linguaggio. [...] da parecchie forme primitive diverse, anziché da una sola, oppure l’origine di un nuovo gruppo in più località o più volte nel tempo; può applicarsi all’evoluzione di gruppi ristretti (per es., la specie umana) o molto più ampî, o anche a tutti i ...
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leeacee
leeàcee s. f. pl. [lat. scient. Leeaceae, dal nome del genere Leea, e questo dal nome del botanico scozz. J. Lee (sec. 18°)]. – Famiglia di piante dicotiledoni, che comprende il solo genere Leea [...] Asia; sono arbusti oppure erbe, privi di cirri, con foglie di solito imparipennate, fiori in ricche infiorescenze, frutto a bacca. Alcune specie si coltivano in serra per le foglie variamente colorate, altre hanno applicazioni medicinali nei paesi d ...
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anigozanto
anigożanto s. m. [lat. scient. Anigozanthos, comp. arbitrario del tema del gr. ἀνοίγω «aprire» e ἄνϑος «fiore»]. – Genere di piante amarillidacee con una decina di specie dell’Australia occid.: [...] sono piante rizomatose, con foglie lineari e fiori vistosi, variamente colorati nelle diverse specie; alcune si coltivano per ornamento, di altre, soprattutto nei paesi d’origine, si mangiano le radici, arrostite. ...
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stramonio
stramònio s. m. [voce d’incerta origine, largamente diffusa in Italia, con forme affini nelle altre lingue neolatine]. – Erba annua delle solanacee (Datura stramonium) originaria dell’America [...] 1500, è abbastanza comune, ma localizzata, in luoghi ruderali o stazioni sabbiose litorali, dove è scarsa la concorrenza delle specie indigene; alta fino a 150 cm, ha fusto falsamente dicotomo con foglie alterne a lungo picciòlo, lamina ovoide a base ...
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evo-devo
(Evo-Devo), loc. s.le m. e agg.le Biologia evolutiva dello sviluppo; relativo allo sviluppo evoluzionistico, con particolare riferimento allo studio dell’evoluzione delle specie animali. ◆ [tit.] [...] strutturalmente l’evoluzione stessa e che possono spiegare l’origine delle varianti morfologiche. (Gilberto Corbellini, Sole 24 Ore selezionata dal mondo darwiniano nella variabilità biologica di specie animali e vegetali, così come oggi le ...
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cerossilo
ceròssilo s. m. [lat. scient. Ceroxylon, comp. del gr. κηρός «cera» e ξύλον «legno»]. – Genere di palme, con poche specie, della regione andina della Colombia e del Perù; hanno stipiti alti, [...] ricoperti da un denso strato di cera, foglie pennate, cerifere alla pagina inferiore. Alcune specie forniscono la cera di palma, usata nei paesi d’origine per lucidare il legno. ...
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grillo1
grillo1 s. m. [lat. gryllus o grillus, di prob. origine onomatopeica]. – 1. a. Nome comune degli insetti della famiglia grillidi, e in partic. del g. campestre (lat. scient. Gryllus campestris), [...] derivata da un gioco di ragazzi, oggi non più praticato (consistente nel trarre pronostici dai movimenti di un grillo su una specie di circolo disegnato con parecchi numeri, di cui ciascuno con un preciso significato), e usata per dire che non si sa ...
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araldica
Disciplina che studia origine, specie e composizione di armi o stemmi. L’uso degli stemmi non risale oltre il 12° secolo. Gli stemmi furono dapprima personali, poi ereditari, in rapporto con i possessi territoriali dei sovrani, dei...
(gr. Πρίαπος) Antica divinità dei Greci, simbolo dell’istinto sessuale e della forza generativa maschile, e quindi anche della fecondità della natura. Centro principale del culto di P. fu Lampsaco nell’Ellesponto, dove si diffuse, fiorendo specialmente...