strabuzzare
strabużżare v. tr. [alteraz. del gr. στραβίζω «guardare da strabico»]. – Stravolgere, stralunare, solo nell’espressione s. gli occhi, sbarrarli e stravolgerli per improvviso malore, per violenta [...] emozione e sim.: strabuzzò gli occhi e cadde a terra svenuto; quando ... gli si avvicinò presentandosi strabuzzò gli occhi perché si credette spacciato (Tomasi di Lampedusa). ...
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leggere
lèggere v. tr. [lat. lĕgĕre, propr. «raccogliere», affine al gr. λέγω «raccogliere; dire»] (io lèggo, tu lèggi, ecc.; pass. rem. lèssi, leggésti, ecc.; part. pass. lètto). – 1. a. Scorrere con [...] dallo sguardo, dall’aspetto, da segni esteriori: ti leggo negli occhi la bugia; gli si leggeva nel viso la gioia, la paura, l’invidia; in genere, leggersi in viso, negli occhi, in fronte, e sim., apparire esternamente: negli atti d’alegrezza ...
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spalancare
v. tr. [der. di palanca1, col pref. s- (nel sign. 5)] (io spalanco, tu spalanchi, ecc.). – Aprire completamente, quanto più è possibile: s. la finestra; un’improvvisa raffica di vento ha spalancato [...] In senso proprio e fig., in locuzioni in cui l’oggetto è costituito da parti del corpo e organi sensoriali: s. gli occhi, aprirli bene, sbarrarli, per vedere meglio, o in segno di meraviglia e di sbigottimento; s. la bocca, nel cantare o nel gridare ...
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pungente
pungènte agg. [part. pres. di pungere]. – 1. Che punge, detto, in senso proprio, di oggetto appuntito o di altra cosa che dia alla pelle una sensazione di puntura o comunque irritante: uno spino [...] ., un p. cilicio. Per estens., di sostanza o altro che provochi alla superficie del corpo, oppure alla lingua, all’olfatto, agli occhi una sensazione aspra, acuta, penetrante, frizzante: un freddo, un gelo, un vento p.; il p. sapore dell’aceto, degli ...
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eterocentrato
agg. Centrato su come la propria immagine appare agli occhi degli altri. ◆ i nostri disturbi alimentari sono causati, secondo [René] Girard: «Dal desiderio mimetico che punta alla magrezza [...] assoluta dell’essere splendente di qualcun altro che è sempre nei nostri occhi, mentre noi stessi non lo siamo mai, perlomeno ai nostri occhi. Comprendere il desiderio significa comprendere che il suo essere autocentrato è indistinguibile dal suo ...
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stralunato
agg. [part. pass. di stralunare]. – Riferito agli occhi, sbarrato, stravolto: venutogli innanzi agitato, convulso, iracondo e cogli occhi stralunati (Rovani); la signora ... si volse, guardò [...] la brava donna con occhi stralunati, poi le cadde fra le braccia svenuta (Invernizio); con sign. più ampio, riferito all’espressione del volto, sconvolto, stravolto, inebetito: avere un’aria s.; mi venne davanti con la faccia s.; era tutto s. per l’ ...
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rivolgere
rivòlgere v. tr. [lat. revolvĕre, comp. di re- e volvĕre «volgere»] (coniug. come volgere). – 1. a. Volgere di nuovo: sentendosi chiamare di nuovo, rivolse gli occhi verso di lui. b. Volgere [...] chiedere l’ora. 3. a. non com. Volgere dall’altra parte, in senso opposto (più com. voltare o rivoltare): rivolse gli occhi da quell’atroce vista; e rifl.: si è rivolto per non salutarmi. In usi letter., volgere sottosopra, rovesciare: un colpo di ...
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iniettare
v. tr. [dal lat. tardo iniectare, intens. di inicĕre «gettar dentro», comp. della prep. in e iacĕre «gettare»] (io iniètto, ecc.). – 1. tr. a. Introdurre in una cavità del corpo o in un tessuto [...] , soprattutto al passivo: legno iniettato con olio di catrame. 2. Come intr. pron., iniettarsi di sangue, riferito agli occhi, arrossarsi per eccessiva e improvvisa affluenza di sangue nei capillari, di solito in un violento accesso d’ira: gli ...
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pupilla2
pupilla2 s. f. [dal lat. pupilla, propr. dim. di pupa «bambola, bambina» (per la piccola immagine che vi si vede riflessa)]. – 1. a. In anatomia, l’orifizio circolare situato al centro dell’iride, [...] si ha un grande affetto (come le pupille, come la vista): gli era caro come (o più che) la p. dei suoi occhi; le voleva bene come alla p. degli occhi suoi (Verga); come epiteto iperbolicamente laudativo, riferito a persona amata: sei la p. dei miei ...
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cerulo
cèrulo agg. [dal lat. caerŭlus, che, come caeruleus, è der. di caelum; quindi «del colore del cielo»], poet. – Lo stesso che ceruleo: Ti riconosco al cerulo Baleno delle ciglia (V. Monti); Sulla [...] cerula Stende l’estremo vel (Manzoni); l’abisso c. del cielo (Gozzano); in partic., detto degli occhi o di persona che ha gli occhi azzurri: La c. Minerva (V. Monti); una signorinetta piccola, piccola, bionda, pallida, dagli occhi c. (Pirandello). ...
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DEGLI OCCHI, Cesare
Giuseppe Sircana
Nacque a Senago, in provincia di Milano, il 12 sett. 1893 da Adamo, avvocato e parlamentare cattolico, e Maria Del Velse. Si laureò in giurisprudenza all'università di Pavia con una tesi sulla regolamentazione...
DEGLI OCCHI, Adamo
Giuseppe Sircana
Nacque a Milano il 10 dic. 1856 da Giuseppe e Luigia Bellinzaghi. Avvocato, fu nei primi anni del sec. XX uno degli esponenti di maggiore spicco del cattolicesimo conservatore lombardo favorevole alla partecipazione...