guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] ecc.; g. di traverso (ant. a traverso), di sbieco, di lato e, in senso fig., ostilmente, con malevolenza; g. con la coda dell’occhio, di lato, in modo che altri non se n’accorga; g. storto (non com. torto), per strabismo e, fig., con ostilità; g. in ...
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chiudere
chiùdere v. tr. [lat. clūdĕre, per il class. claudĕre, tratto dai composti includĕre, ecc.] (pass. rem. chiusi, chiudésti, ecc.; part. pass. chiuso). – Verbo di significato generico, che è ben [...] sulle mancanze dei suoi protetti; sono ragazzi, e bisogna ch. un occhio sulle loro piccole trasgressioni; ch. gli occhi (o ch. gli occhi per sempre), morire; ch. gli occhi a qualcuno, assisterlo in punto di morte. e. Stringere una parte del corpo ...
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aprire
v. tr. [lat. apĕrīre] (pass. rem. aprìi o apèrsi, apristi, ecc.; part. pass. apèrto). – 1. Verbo di largo uso e di sign. ampio e generico, contr. di chiudere e serrare. a. Disgiungere le parti [...] libro, un giornale, dispiegare le carte in modo da avere sotto gli occhi due pagine; anche con sign. estensivo, a. un allegato di posta lo riteneva un galantuomo, ma io gli ho aperto gli occhi; a. gli orecchi, prestare attenzione. Altri usi fig.: ...
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luccicare
v. intr. [lat. *lucicare, der. di lux lucis «luce»] (io lùccico, tu lùccichi, ecc.; aus. avere). – Riflettere la luce mandando brevi e frequenti lampi luminosi, come fanno le pietre sfaccettate, [...] indosso cose lucenti: luccicava tutta nel suo abito di lamé; scherz.: come luccichi con le scarpe nuove! Si dice spesso degli occhi, sia per naturale intensità di riflessi, sia per cause particolari che li rendano più luminosi o li inumidiscano: gli ...
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stralunare
v. tr. [der. di luna, col pref. stra-; in origine allude forse al fatto che, nello stravolgere gli occhi, questi mostrano il solo bianco, in forma quasi d’una mezza luna]. – Con riferimento [...] l’un ciglio lieva a mezzo la fronte e l’altro china fino al mento (Della Casa); l’avvocato stralunava gli occhi, agitava la testa come in preda al furore della ispirazione musicale (Capuana). Non com. l’intr. pron. stralunarsi, disorientarsi, restare ...
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ammammolarsi
v. intr. pron. [der. di mammolo; cfr. imbambolare] (io m’ammàmmolo, ecc.), fam. tosc. – Imbambolare, riferito agli occhi su cui spuntano i lucciconi quando si sta per piangere, o che si [...] inumiditi per tenerezza o commozione, o trasognati, imbambolati: con gli occhi ammammolati guardava stupefatto ora i figli, ora la moglie (Fucini); in altri casi, occhi socchiusi: e adesso ammiccava coll’occhietto ammammolato, un sorrisetto malizioso ...
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maschera
màschera (ant. o dial. màscara) s. f. [da una voce preindoeur. masca «fuliggine, fantasma nero»]. – 1. a. Finto volto, di cartapesta, plastica, legno o altro materiale, riproducente lineamenti [...] detta anche cloasma); m. tragica, caratteristica dei soggetti affetti da morbo di Basedow, in cui la sporgenza degli occhi sbarrati e fissi con pupille dilatate conferisce allo sguardo una espressione ansiosa e spaventata, paragonabile a quella della ...
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sotto
sótto prep. e avv. [lat. sŭbtus, avv., der. di sŭb «sotto»]. – È l’opposto di sopra e, come questo, ha soprattutto valore locale, indicando che un oggetto è, rispetto a un altro, in luogo più basso, [...] scritte le parole ... (Dante). In senso fig., passare s. silenzio una cosa, tacerla, tenerla nascosta. Frequenti le locuz. fam. s. gli occhi, s. il naso, a brevissima distanza dalla persona, in modo da poter essere visto bene: ce l’hai s. il naso e ...
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lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] vista quasi si offusca e la mente s’intorbida (cfr. l’espressione fig. non vederci più, con senso analogo). Al plur., poet., gli occhi (in quanto, come la luce, essi sono il mezzo che consente di vedere gli oggetti): E vidi lagrimar que’ duo bei lumi ...
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lustro1
lustro1 agg. e s. m. [der. di lustrare1]. – 1. agg. Che ha la superficie lucente (di propria natura o perché lustrato); è in genere sinon. di lucido, da cui oggi tende a essere sostituito nella [...] l., per aver pianto, per commozione, per febbre, per aver bevuto troppo: guardandolo timidamente nel viso, cogli occhi l. di lagrime (Verga); fare gli occhi l., di chi si commuove o sta per piangere; viso l., naso l., per l’untuosità della pelle ...
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DEGLI OCCHI, Cesare
Giuseppe Sircana
Nacque a Senago, in provincia di Milano, il 12 sett. 1893 da Adamo, avvocato e parlamentare cattolico, e Maria Del Velse. Si laureò in giurisprudenza all'università di Pavia con una tesi sulla regolamentazione...
DEGLI OCCHI, Adamo
Giuseppe Sircana
Nacque a Milano il 10 dic. 1856 da Giuseppe e Luigia Bellinzaghi. Avvocato, fu nei primi anni del sec. XX uno degli esponenti di maggiore spicco del cattolicesimo conservatore lombardo favorevole alla partecipazione...