tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] ); più esplicitamente, t. a sé (la porta, il cancello, l’imposta, ecc., o anche qualcuno). Se la persona che fa forza si considera in movimento, s’intende che l’oggetto su cui esercita la trazione venga dietro (anche qui contrapp. a spingere): t. il ...
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tiro2
tiro2 s. m. [der. di tirare]. – 1. a. L’azione di tirare, cioè di applicare una forza a un oggetto, per muoverlo: in questo senso si usa soltanto per indicare l’esercizio ginnico-sportivo del tiro [...] della carica di lancio, è regolata dalla legge di movimento di un grave nell’atmosfera o nello spazio; t. a distanza opportuna dal bersaglio: se la distanza è eccessiva il tiro risulta forzato; il t. a fermo è quello sparato a selvaggina o ad altro ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] ); un s. di patate, con riferimento a persona priva di agilità, goffa nei movimenti; è un s., pare un s., ti sta come un s. e sim., taluni tipi di aeromobili quando siano costretti all’ammaraggio forzato. d. S. della polvere, dispositivo per la ...
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vomitare
v. tr. e intr. [dal lat. vomitare, der. di vomĕre attrav. il part. pass. vomĭtus] (io vòmito, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Espellere dalla bocca, in modo rapido e forzato, il contenuto [...] gli vomitò sul viso un sacco di velenose ingiurie (Jovine). Con altro traslato, di gente che esca in massa molto numerosa e con movimento continuo da un luogo o da un mezzo di trasporto: il campo sportivo continuò per quasi un’ora a v. le migliaia di ...
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no
‹nò› avv. [lat. nōn] (radd. sint.). – 1. Parola olofrastica equivalente a una proposizione negativa. a. Si usa soprattutto in risposte (con valore contrario al sì): «Sei stato alla posta?» «No, ci [...] ); far di no con la testa, fare cenno negativo con il movimento del capo (spostando cioè il viso una o più volte lateralmente); qualche incertezza; non poter dire di no, essere spinto o forzato ad acconsentire; non dico di no, posso anche ammetterlo: ...
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tetto
tétto s. m. [lat. tēctum, der. di tēgĕre «coprire», part. pass. tectus] (pl. -i; ant. le tétta). – 1. a. Copertura di un fabbricato, costituita da superfici inclinate (falde o spioventi) appoggiate [...] di minerale; t. d’una faglia, la massa rocciosa che il movimento ha innalzato al di sopra del piano di faglia. c. Nel linguaggio per farsi calare dal secondo di cordata in caso di forzato ritorno. d. Prisma a tetto, prisma ottico triangolare tronco ...
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lavaggio
lavàggio s. m. [dal fr. lavage, der. di laver «lavare»]. – 1. In genere, l’operazione di lavare, di liberare cioè (facendo uso soprattutto di acqua o altri liquidi e sostanze detergenti) dal [...] parete del cilindro che vengono aperte e chiuse dal movimento dello stantuffo, oppure con una speciale pompa di l. unidirezionale o l. invertito, a seconda che il deflusso forzato dei gas combusti avvenga nella stessa direzione o in senso opposto ...
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(XI, p. 958)
La c. costituisce una delle cosiddette ''operazioni fondamentali'' di cui si compongono i processi di lavorazione dell'industria chimica. Essa determina la formazione di un prodotto solido cristallino a partire da una sua soluzione...
E costituito dalle articolazioni. Per articolazione (lat. articulus, fr. articulation, Jointure, article; sp. articulacion; ted. Gelenk; ingl. articulation, Joint) s'intende un apparecchio formato da due o più ossa e da mezzi legamentosi, i...