quiete
quiète s. f. [dal lat. quies -etis]. – 1. Lo stato di ciò che è fermo rispetto a un sistema di riferimento; immobilità. Con questo senso, si contrappone di solito a moto, spec. nella fisica: un [...] esterna, non turbata da movimenti, da rumori molesti, da alcuna agitazione: la q. notturna; la q. dei campi nelle ore meridiane; c’è una gran q. quassù; sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo (Leopardi); La quiete dopo la ...
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meridiana
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. meridiano]. – 1. Propriamente, la linea retta (detta anche linea m.) intersezione del piano del meridiano geografico di un luogo col piano orizzontale, linea [...] stilo (gnomone) esposto al sole proietta su un quadrante dove sono opportunamente segnate, con le relative legende, apposite linee meridiane, riferentisi alle ore e alle epoche dell’anno, sulle quali cade l’ombra solare dello gnomone; a seconda del ...
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ruit hora
〈rùit òra〉 (lat. «precipita l’ora»). – Frase latina, con cui si allude alla fuga veloce del tempo e soprattutto all’imminenza della morte; si legge ancora talvolta sulle meridiane (è anche [...] il titolo di una delle Odi barbare di G. Carducci) ...
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astigmatismo
s. m. [comp. di a- priv. e del gr. στίγμα -ατος «punto»]. – Aberrazione di un sistema ottico, in conseguenza della quale i raggi, provenienti da un punto luminoso fuori dell’asse ottico, [...] che la cornea, non essendo esattamente una superficie di rivoluzione, non ha la stessa curvatura nelle diverse sezioni meridiane: a. diretto, inverso, a seconda che nella sezione verticale la curvatura sia massima o minima; a. regolare, irregolare ...
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solstiziale
agg. [dal lat. solstitialis]. – Che si riferisce al solstizio oppure ai solstizî: linea s., iperbole descritta dall’estremo dell’ombra dello gnomone, nelle meridiane, nei giorni dei solstizî; [...] punti s., i due punti dell’eclittica (detti anche primo punto del Cancro e primo punto del Capricorno), a 90° dai punti equinoziali, dai quali ha rispettivam. inizio l’estate e l’inverno ...
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gnomone
gnomóne s. m. [dal lat. gnomon -ŏnis, gr. γνώμων -ονος, dal tema di γιγνώσκω «conoscere»]. – 1. a. Stilo o indice di opportuna lunghezza e conveniente orientazione, la cui ombra (o l’estremo [...] dell’ombra) serve a segnare le ore negli orologi a sole o meridiane. b. Strumento rudimentale, costituito da un’asta disposta verticalmente sul suolo, per misurare l’altezza del Sole sull’orizzonte e per determinare l’istante del mezzogiorno locale. ...
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orario1
oràrio1 agg. [dal lat. mediev. horarius, der. di hora «ora»]. – 1. a. Che si riferisce all’ora, che concerne le ore (e per estens. il tempo): linee o., quelle che, nelle meridiane, segnano le [...] ore; segnale o., quello che, a determinate ore della giornata, viene dato dalla radio e dalla televisione; centrale oraria, apparecchiatura pilota (elettronica a quarzo, negli impianti moderni) che garantisce ...
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equinoziale
agg. [dal lat. aequinoctialis]. – Dell’equinozio, degli equinozî: anno e., l’intervallo di tempo intercorrente tra due successivi passaggi del Sole all’equinozio di primavera (sinon. di anno [...] celeste; punti e., i punti estremi di tale linea, corrispondenti alle posizioni del Sole agli equinozî di primavera e di autunno. Nelle meridiane solari, linea e., la retta descritta dall’estremo dell’ombra dello gnomone nei giorni degli equinozî. ...
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agnella
agnèlla s. f. [lat. tardo agnĕlla, dim. di agna «agnella»]. – La femmina dell’agnello, pecora giovane; raro in senso proprio nel linguaggio com. (che non distingue in genere tra agnello maschio [...] agnella, Che dal pastor sperando essere udita, Si va lagnando in questa parte e in quella (Ariosto); il pastorel ch’all’ombre Meridiane incerte ed al fiorito Margo adducea de’ fiumi Le sitibonde agnelle (Leopardi). ◆ Dim. agnellina, agnellétta. ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Miqat, qibla, gnomonica
Ahmad Dallal
Mīqāt, qibla, gnomonica
Si può affermare che il contributo più originale dell'astronomia araba si ebbe sul piano teorico. Molti degli...
Astronomo e meteorologo (Dublino 1792 - Armagh 1882); prof. al Trinity College di Dublino (1814-23), diresse poi l'osservatorio di Armagh, dove compì numerose e precise osservazioni meridiane. Ideò un tipo di anemometro assai diffuso.