piano1
piano1 agg. e avv. [lat. planus «di superficie uguale; facile, chiaro, intelligibile»]. – 1. agg. a. Che presenta una superficie di andamento uniforme, senza avvallamenti o rilievi: via p., senza [...] la sua virtù; ma poi, nel corso della narrazione,... lo stile cammina ben più naturale e . 4 b e c). Con sign. affine, nella liturgia, messa p. (o bassa), la messa che non ha per estens., pronuncia p. (di una parola), cadenza, clausola p. (di una frase ...
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confiteor
confìteor s. m. [verbo lat., 1a pers. sing. del pres. indic. di confiteri «confessare» (quindi: «io confesso»), parola iniziale nel testo latino]. – Formula liturgica di confessione generica [...] solo quello in latino, ma anche quello in traduz. ital., che comincia con la parola «confesso»); fig., dire o recitare il c., pentirsi d’una colpa, riconoscersi colpevole. Nella odierna liturgiadella messa, ha assunto il nome di atto penitenziale. ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] lo scongiurava a m. giunte); imposizione delle m., come rito sacramentale dellaliturgia cristiana (v. imposizione); mettersi una . 4. letter. Manipolo, schiera (conformemente all’uso lat. dellaparola manus): una m. di prodi; quelle medesime armi e m ...
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asterisco
s. m. [dal lat. tardo asteriscus, gr. ἀστερίσκος, dim. di ἀστήρ «stella»] (pl. -chi). – 1. Segno grafico a forma di stelletta (*), già in uso nei codici latini e greci, che serve di richiamo [...] anonimo) (Manzoni). Posto accanto a una parola, a un numero, a una sigla, liturgici a segnare con pausa la metà di ogni versetto nei salmi. 4. Nella liturgia squame dell’involucro più lunghe dei fiori a linguetta; frequente nei luoghi aridi della ...
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miserere
miṡerère s. m. e v. intr. [voce lat., 2a pers. sing. dell’imperat. di misereri «avere pietà»; quindi: «abbi pietà, abbi misericordia»]. – 1. s. m., invar. a. Nome di uno, il più noto, dei sette [...] di esito infausto. 2. Con valore verbale, e col sign. che ha in latino, la parola è usata anche in contesti italiani, per lo più come reminiscenza delle espressioni liturgiche: «Miserere di me» gridai a lui (Dante); Miserere del mio non degno affanno ...
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responsoriale
agg. e s. m. [der. di responsorio]. – 1. agg. Di canto liturgico che ha carattere di responsorio, cioè si svolge alternatamente tra il solista e i fedeli: salmo cantato in forma r., o, [...] più comunem., salmo r., il salmo che, nella celebrazione della messa, segue alla prima lettura ed è parte integrante dellaliturgiadellaparola; salmodia r. (v. salmodia). 2. s. m. L’insieme dei canti contenuti nell’antifonario (quelli del breviario ...
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lezione
lezióne s. f. [dal lat. lectio -onis «lettura», der. di legĕre «leggere»]. – 1. a. ant. Lettura: se Dio ti lasci, lettor, prender frutto Di tua l. (Dante); la cognizione delle azioni degli uomini [...] è svolto il sign. che la parola ha correntemente nell’uso moderno. Il sign. originario di «lettura» si è conservato anche nel linguaggio liturgico per indicare i brani della Sacra Scrittura letti nella prima parte della messa (per i quali nella nuova ...
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ringraziamento
ringraziaménto s. m. [der. di ringraziare]. – 1. Il fatto di ringraziare o di venire ringraziato: visita, lettera, biglietto di r.; gli scrisse qualche parola, qualche riga di r.; per [...] di ogni bene e perciò gli si esprime la dovuta riconoscenza; nella liturgiadella messa, viene raccomandata una pausa di «sacro silenzio» dopo la distribuzione della comunione per consentire a tutta l’assemblea (sacerdote e fedeli) di ringraziare ...
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acclamare
v. tr. [dal lat. acclamare, comp. di ad- e clamare «gridare»]. – 1. Applaudire, approvare ad alta voce, con esultanza: a. il nuovo presidente; a. la decisione presa; anche intr.: alla sua proposta [...] Nella nuova liturgiadella messa, riferito al popolo, o assemblea, rispondere coralmente, ad alta voce (diverso perciò sia dal rispondere sia dal cantare), agli inviti del diacono o del celebrante: alla fine del Vangelo, il sacerdote dice «Parola di ...
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paraliturgia
paraliturgìa s. f. [comp. di para-2 e liturgia]. – Insieme dei riti religiosi di carattere non sacramentale aventi come scopo l’istruzione dei fedeli con la lettura e il commento di testi [...] scritturali adatti a una particolare circostanza liturgica, che furono disciplinati da una enciclica di Pio XII nel 1947, e che dal Concilio Vaticano II sono stati assorbiti nella celebrazione dellaparola. ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Nel culto, l'altare ha una posizione centrale, come mezzo per presentare le offerte alla divinità e, nella religione cristiana, come luogo destinato alla celebrazione della messa. Vero è che in una religione naturistica si può fare a meno dell'altare,...