estensivo
agg. [dal lat. tardo extensivus]. – 1. Che ha capacità di estendere: forza e.; più com., che estende o mira ad estendere in senso fig.: interpretazione e. della legge, quella che estende il [...] , in modo estensivo: coltivare estensivamente un terreno, edificare estensivanente una zona; per o con estensione, con uso estensivo: interpretare estensivamente una disposizione di legge; estensivamente, «eloquente» si può dire anche di uno sguardo. ...
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antinomismo
s. m. [comp. di anti-1 e del gr. νόμος «legge»]. – Avversione alla Legge intesa in senso religioso (la Legge mosaica e, in genere, l’Antico Testamento); il termine si riferisce soprattutto [...] a sette gnostiche e marcionite nella Chiesa antica, a sette medievali, e ad altre particolari dottrine ...
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rubrica
rubrìca (meno corretto rùbrica) s. f. [dal lat. rubrīca «ocra rossa», der. di ruber «rosso»]. – 1. a. Nell’arte libraria antica, la terra rossa usata per tingere l’asticella centrale del volume [...] premesso a ogni novella: le r. del «Decameron». c. In diritto romano, la disposizione di legge civile, così chiamata perché il titolo della legge era scritto usando la terra rossa (in contrapposizione all’editto del pretore, scritto su tavola bianca ...
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antipodo
antìpodo s. m. – Variante di antipode, nei varî significati. Nella sola forma antipodo, gioco enigmistico costituito da una parola che si legge ugualmente a rovescio purché si porti la prima [...] lettera in fondo oppure l’ultima in principio. Es.: madama si legge ugualmente al rovescio se si porta la finale a in principio: a-madam; monotono si legge ugualmente al rovescio portando l’iniziale m in fondo: onotonom. ...
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contratto2
contratto2 s. m. [dal lat. contractus -us, der. di contrahĕre «contrarre»; nel sign. 5, attrav. l’ingl. contract]. – 1. In generale, regolamento di interessi che trae la sua forza vincolante [...] genere traslativo di proprietà o di altri diritti reali): pena la nullità, dev’essere fatto nella stessa forma prescritta dalla legge per il contratto definitivo. C. tipo, quello col quale i contraenti non costituiscono immediatamente fra di loro un ...
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interesse
interèsse (ant. e pop. tosc. interèsso) s. m. [dal verbo lat. interesse «essere in mezzo; partecipare; importare», comp. di inter «tra» e esse «essere»]. – 1. Il prezzo pagato, o che dev’essere [...] monetarî; i. reale, la differenza tra interesse nominale e tasso d’inflazione; i. legale, quando il tasso è fissato dalla legge; i. convenzionale, quando il tasso è determinato dalle parti – con un accordo scritto se il tasso è superiore a quello ...
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professione
professióne s. f. [dal lat. professio -onis, der. di profiteri «dichiarare, professare», part. pass. professus]. – 1. Aperta e pubblica dichiarazione di qualche cosa e spec. di un’idea, un’opinione, [...] ; il suo ultimo articolo equivale a una p. di fede marxista; con sign. affine, p. di legge, nel medioevo, dichiarazione della propria legge che il soggetto di diritto, nel compiere un negozio giuridico, faceva al notaio, e che questi consacrava nel ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] ’autorità pubblica. 5. ant. Calcolo, conto: far la r., fare una r., fare i conti, un conto: la commendò meglio saper ... leggere e scrivere e fare una r. che se un mercatante fosse (Boccaccio); fig., fare r., fare conto, stimare, pensare: E fa ragion ...
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penultimo
penùltimo agg. [dal lat. tardo paenultĭmus, comp. di paene- «pene-» e ultĭmus «ultimo»]. – Che viene o si trova immediatamente prima dell’ultimo: il p. giorno; il p. verso; la p. volta; è arrivato [...] piani; la p. sillaba (anche s. f., la penultima); parola con l’accento sulla p., parola parossitona, piana. Legge della p., legge prosodica che regola l’accentazione moderna delle parole della lingua latina, secondo cui l’accento cade sulla penultima ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, [...] estrema. In partic., questione giuridica, morale o teologica: il c. è questo; il caso sta così; dimmi il c. come sta; la legge non contempla i c. particolari; non ne vorrete fare un c. di guerra (v. casus belli). In diritto canonico, c. di coscienza ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente nella società, la l. è un atto volontario,...
LEGGE (XX, p. 754)
Guido Zanobini
Le modificazioni recate alla disciplina della funzione legislativa nell'ordinamento italiano sono dovute principalmente alla nuova costituzione, promulgata il 27 dicembre 1947. Anteriormente ad essa, alcuni...