ciclotomo
ciclòtomo s. m. [comp. di ciclo- e -tomo]. – Strumento usato in interventichirurgici a carico dell’occhio (ciclotomia, rimozione della cateratta, ecc.). ...
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day hospital
〈dèi hòspitl〉 locuz. ingl. [comp. di day «giorno» e hospital «ospedale»], usata in ital. come s. m. (e pronunciata comunem. 〈dèi òspital〉). – Struttura sanitaria, di origine statunitense, [...] tradizionale, che presta servizî diagnostici, di riabilitazione, trattamenti terapeutici interessanti specifiche patologie, talora anche interventichirurgici, prevedendo ricoveri diurni della durata di alcune ore – al termine delle quali il paziente ...
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day surgery
‹dèi së′ëǧëri › locuz. ingl. [comp. di day «giorno» e surgery «interventochirurgico»], usata in ital. come s. m. – Struttura sanitaria nella quale si effettuano interventichirurgici con [...] degenza soltanto diurna; per estens., piccolo interventochirurgico effettuato in tale struttura. ...
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termocoagulazione
termocoagulazióne s. f. [comp. di termo- e coagulazione]. – In chirurgia, la cauterizzazione col bisturi elettrico: trova impiego nella distruzione di tessuti patologici superficiali [...] e profondi, e viene anche effettuata a scopo emostatico nel corso d’interventichirurgici. ...
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indicazione
indicazióne s. f. [dal lat. indicatio -onis]. – 1. a. Atto dell’indicare; più spesso concr., i cenni, i segni, le parole, o la scritta, il cartello con cui si indica: seguire, fornire un’i.; [...] di preparazione del rimedio. 2. In medicina (con riferimento a una qualunque terapia medica o anche a interventichirurgici), la necessità o l’opportunità di un particolare trattamento in un determinato ammalato: medicinali che hanno indicazioni ...
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shock
〈šòk〉 s. ingl. [propr. «urto, scossa violenta», dal v. (to) shock «percuotere», che a sua volta è dal fr. choquer, prob. di origine oland.] (pl. shocks 〈šòks〉), usato in ital. al masch. – 1. a. [...] da cause molteplici e di grave entità (emorragie profuse, grandi eventi traumatici, ustioni molto estese, interventichirurgici di lunga durata, parti laboriosi, gravi tossinfezioni, crisi anafilattiche, ecc.), caratterizzata da complessi disturbi ...
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ifemia
ifemìa s. f. [dal lat. scient. hyphaemia, comp. del gr. ὑπό «in basso» e αἷμα «sangue» (v. -emia)]. – Nel linguaggio medico, presenza di sangue nella parte bassa della camera anteriore dell’occhio, [...] per traumi o interventichirurgici. ...
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eventrazione
eventrazióne s. f. [dal fr. éventration; v. eventrato]. – Nel linguaggio medico, protrusione dei visceri addominali per soluzioni di continuità delle pareti, sia in seguito a interventi [...] chirurgici o a traumi, sia per aplasia (come nel caso dell’aspalasoma). Con accezione partic., e. del diaframma, atrofia per lo più congenita della metà sinistra del diaframma, con erniazione di visceri nella cavità toracica e disturbi dovuti alla ...
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camera
càmera s. f. [lat. camĕra, camăra «volta, soffitto a volta di una stanza», dal gr. καμάρα]. – 1. a. In senso generico, qualunque ambiente interno di un edificio per abitazione, che non abbia, [...] in cui l’elemento fondamentale sia rappresentato da una cavità chiusa: c. (o sala) operatoria, per l’esecuzione di interventichirurgici; c. incubatrice (v. incubatrice, n. 2). b. In botanica, cavità che si trova in un tessuto, di dimensioni più ...
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travaglio2
travàglio2 s. m. [forse der. del lat. trabs trabis «trave»]. – In veterinaria e mascalcia, mezzo di contenimento destinato a tenere fermo il cavallo (o altro animale), in posizione eretta [...] o sdraiata, durante interventichirurgici, o anche durante la ferratura, se indocile: Ch’io so domar le bestie nel t. (Pulci); «travaglio» chiamano i maniscalchi il castello in cui imprigionano e avvincono i cavalli restii a lasciarsi ferrare ( ...
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Il complesso degli interventi chirurgici praticati sul cervello a scopo terapeutico: modificare l’andamento di alcune malattie mentali, attenuare le sofferenze indotte da alcune sindromi ossessive, migliorare il comportamento antisociale di...
esteriorizzazione
Manovra usata nel corso di interventi chirurgici per portare un organo mobile (per es., stomaco, intestino) fuori dell’incisione operatoria, allo scopo di praticare liberamente le manovre richieste dall’intervento.