vecchio
vècchio agg. e s. m. [lat. tardo e pop. vĕclus per il lat. class. vĕtŭlus, dim. di vetus «vecchio»]. – 1. a. Che è molto avanti negli anni, che è nell’età della vecchiaia (contrapp. a giovane [...] ; v. d’anni ma giovane di spirito. b. estens. Senile; che ha aspetto, atteggiamento, abitudini senili: un viso v.; un organismo v. e stanco; Che s’aspetti non so, né che s’agogni, Italia ... Vecchia, ozïosa e lenta (Petrarca). c. Con valore relativo ...
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sole
sóle s. m. [lat. sōl sōlis]. – 1. a. In astronomia, la stella attorno alla quale gravitano i corpi del sistema planetario di cui fa parte la Terra; rispetto alla nostra galassia occupa una posizione [...] sol di luglio, fig., vantarsi di un fatto del quale non si ha alcun merito; casa, stanza, giardino pieni di s.; casa esposta al s., che ha la facciata volta a mezzogiorno; dove entra il s. non entra il medico, aforisma con cui si affermano i vantaggi ...
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giocare
(letter. giuocare, ant. giucare) v. intr. e tr. [lat. iŏcare, iŏcari «scherzare»] (io giòco o giuòco, tu giòchi o giuòchi, ecc., ma le forme con dittongo sono ormai rare, sia fuori d’accento [...] di tirare le cose in lungo e sim.); prov., fortunato (o chi ha fortuna) in amor non giochi a carte. b. Usato assol., avere quatto sul principio, poi giocando di gomita a più non posso, s’allontanò da quel luogo (Manzoni); g. di mano, fare giochi di ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] cose, materiali o astratte, ma anche a persona (me ne ha raccontata una che vale un Perù; è una segretaria che vale di persona o di cose, uno vale l’altro, sono equivalenti (e s’intende di solito che tutte e due valgono poco); il verbo conserva ...
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ruolo
ruòlo s. m. [dal fr. rôle, che è dal lat. tardo rŏtŭlus «rotolo»]. – 1. Elenco, registro, prospetto o quadro, in cui sono registrati in un ordine funzionale, corredati dagli elementi di rilevante [...] pubbliche e private, r. organico e più comunem., come s. m., soltanto ruolo o organico (quest’ultimo specifico per il regime e la cultura salvabile (Alvaro); la sorpresa, in un attacco, ha un r. decisivo; giocare un r. (calco ormai raro del fr. jouer ...
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profondo
profóndo agg. [lat. profŭndus, comp. di pro-1 e del sost. fundus «fondo2»; anche sostantivato al neutro, profundum]. – 1. a. Con riferimento a uno sviluppo in senso verticale, detto di massa [...] ; era oppresso da una p. malinconia; tutto questo mi dà p. amarezza; è con p. rammarico che debbo dirvi ...; il fatto ha suscitato p. impressione in tutti; una p. commozione s’impadronì di noi. Con sign. affine, molto sentito: ne ho p. convinzione ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: [...] un riconoscimento che mette in v. i suoi meriti). 4. Usi e sign. scient. e tecnici: a. In filosofia il termine non ha un sign. unico e universalmente accolto: è stato inteso come principio o idea di validità universale (i supremi v. dello spirito), o ...
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segreto2
segréto2 (letter. o dial. secréto) s. m. [lat. secrētum, neutro sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. Cosa o fatto che si tengono nascosti dentro di sé e non si rivelano a nessuno: il suo passato [...] parte d’un s.; venire, essere a conoscenza d’un s.; carpire un s.; strappare un s. di bocca a qualcuno; rimanga un s. tra noi, tra me e te; non è un s., non è certo un s., non è più un s., di cosa ormai divulgata o che comunque non si ha l’obbligo di ...
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colpo
cólpo s. m. [lat. *colpus (class. colăphus «pugno, percossa», gr. κόλαϕος); parecchie delle locuz. che s’incontreranno nel corso della voce sono calchi di corrispondenti espressioni fr.: coup d’air, [...] ferita che produce la morte; c. di grazia, con cui s’abbrevia l’agonia al nemico, o al giustiziato, morente (fig., partito, un’idea: era già in cattive acque, ma quella speculazione sbagliata gli ha dato il c. di grazia, o è stata per lui il c. di ...
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taglio
tàglio s. m. [der. di tagliare]. – 1. L’azione e l’operazione di tagliare, il fatto di venire tagliato: t. dei capelli (t. normale, corto, scalato, a caschetto, con la sfumatura alta o bassa, [...] tagliata; in partic., la maniera, lo stile con cui un sarto taglia l’abito, lo confeziona e gli dà la linea: sarto, sarta che ha un bel t., un t. originale; oppure, la linea del vestito: un completo di t. classico, una giacca di t. sportivo; è un ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...