disgraziato
agg. e s. m. [der. di disgrazia]. – 1. a. agg. Di persona, che ha disgrazia, che ha la sorte costantemente avversa, che non riesce in nessuna delle cose che fa: è davvero d., non gliene va [...] o economiche, o moralmente scaduta: povero disgraziato! b. s. m. (f. -a) Persona in miseria, o avrebbe potuto avere una vita più d. di così. c. Che è effetto di disgrazia: ha fatto una fine d. (cioè è morto per una sciagura, in un incidente o sim ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] ma colui se ne fece nuovo affatto (Manzoni). 4. Come s. m., con valore neutro, ciò che è nuovo o è o nemico del n.; mostrarsi incerto tra il vecchio e il n.; e come partitivo: non ha detto nulla di n.; che c’è di n.?, che novità ci sono?; nulla di ...
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sconvolgere
sconvòlgere v. tr. [dall’ant. e letter. convolgere, col pref. s- (nel sign. 1)] (coniug. come volgere). – 1. a. Mettere sottosopra, agitare fortemente provocando disordine e scompiglio: l’esplosione [...] sconvolto lo stomaco. 2. Mettere in disordine, scompigliare ciò che era ordinato: s. l’ordine delle cose; s. una serie; un colpo di vento ha sconvolto le schede che erano sul tavolo; in senso fig., rivoluzionare, scombinare, mandare all’aria quanto ...
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soffrire
(ant. sofferire e sofferére) v. tr. e intr. [lat. pop. *sufferire, lat. class. sufferre «portare su di sé, sopportare», comp. di sŭb «sotto» e ferre «portare, tollerare»] (io sòffro, ecc.; pass. [...] vederti ridotto in queste condizioni. Con valore intr. (aus. avere), essere sofferente, andare soggetto a un male: s. di cuore, di fegato; per chi ha sofferto di reumatismi la montagna non è indicata; soffro spesso di forti mali di testa; per estens ...
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scoprire
(ant. o poet. o region. scovrire) v. tr. [comp. di s- (nel sign. 1) e coprire] (coniug. come coprire). – 1. a. Togliere ciò che serve a coprire, a riparare, a nascondere alla vista: s. una pentola; [...] o lasciare indifesi i proprî punti deboli. 2. fig. a. Rendere visibile, permettere di vedere: il vento, spazzando le nubi, ha scoperto la vallata; s. le carte, rivoltarle dalla parte in cui sono segnati i semi e i punti, e, in senso fig., manifestare ...
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miracolo
miràcolo s. m. [dal lat. miracŭlum «cosa meravigliosa», der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. – 1. a. In genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi [...] , prodigio, portento, fenomeno). Anche riferito a cose: un congegno così perfetto, che è un m. di precisione; o alle qualità stesse: ha una memoria, una capacità d’apprendere che è un vero miracolo. 4. Con usi affini a meraviglia, in alcuni dei suoi ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] d. Parlando di esercito, gruppo politico, ecc., s’intende per lo più che ha la sua forza nel numero: un f. esercito filo f.; un paio di scarpe forti; pezzo f. (o assol. forte, s. m.), pezzo di cuoio che si cuce per rinforzo tra la fodera interna e ...
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paura
s. f. [rifacimento, col suff. -ura, del lat. pavor -oris «timore, paura», der. di pavere «aver paura»]. – 1. a. Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di [...] ; mal non fare e p. non avere (prov.), quando si ha la coscienza tranquilla non si deve temere di nulla; libertà dalla p ., paurétta; pegg. pauràccia: al cessar di quella pauraccia, s’era da principio sentito tutto scarico, ma ben presto cominciarono ...
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che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] soldi o roba o cibo con cui, ecc.: non ha di che pagare la pigione; non ha di che vestirsi; non hanno di che nutrirsi; non aveva par nel duol sì vinta? (Dante); vedi in che stato s’è ridotto; disse non so che parole. Similmente in frasi esclamative ...
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arte
s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle [...] di attori. Nel ’600 e nel ’700, col termine arte s’indicò anche la compagnia stessa dei comici; di qui l’espressione commedia non serve, può essere utile nell’avvenire; chi ha a. ha parte, chi ha esperienza e abilità trova facilmente lavoro; non avere ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...