passare
v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. [...] (fam., non passava un cane, non passava anima viva), s’intende per la via; i corridori passavano a poca distanza l agevolmente a uno a uno tutti gli altri corridori; fig.: mi ha già passato in altezza; passa tutti in bravura; per capacità, passa ...
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avere2
avére2 v. tr. [lat. habēre] (pres. ho ‹ò› [radd. sint.; ant. àggio], hai ‹ài›, ha ‹a› [radd. sint.]; abbiamo [ant. avémo], avéte, hanno ‹ànno› [ormai disus. le grafie ò, ài, à, ànno]; pass. rem. [...] ci metterebbe in sacco (Manzoni); con sign. analoghi, avere da: ho da scrivere, avevo da lavorare, ho altro da fare; questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai (Manzoni); aver da avere, essere creditore; anche per indicare azione futura ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per [...] una g. di Dio, della Madonna, di sant’Antonio, del cielo; chiedere una g. alla Vergine, a san Gennaro; ottenere una g.; ha avuto una g.; Iddio gli ha fatto la g. di guarirlo; se Dio mi fa la g. di vivere fino allora (qui con uso estens.: mi concede o ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] tè?; o prendere o lasciare!, formula con cui s’intende dichiarare che le condizioni proposte non possono essere cogliere nel segno: la pallottola lo prese in pieno petto; una sassata lo ha preso in un occhio; gli tirò un colpo, ma non lo prese. ...
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nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi [...] da dargli; e nella locuz. non per nulla: non per n., ma che sei venuto a fare qui? 2. Preceduto dall’art., con valore di s. m.: Dio ha creato dal n. tutte le cose; Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme Che vanno al n. eterno (Foscolo); a noi presso ...
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sparare2
sparare2 v. tr. e intr. [per sviluppo semantico dal verbo prec.] (come intr., aus. avere). – 1. a. Azionare un’arma da fuoco, facendo esplodere e partire uno o più colpi: s. con la rivoltella, [...] , spara dei calci terribili; e con uso più ampio, riferito a persone: lo tenevano per le braccia, ma lui continuava a s. calci; anche con altri complementi: m’ha sparato un pugno nello stomaco che per poco non me lo sfondava; la mezzala avversaria ...
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strano
agg. [lat. extraneus; cfr. estraneo]. – 1. a. Diverso dal solito o dal comune, dal normale, molto singolare, tale quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità: ha avuto questa opportunità [...] spiacevole: le tue parole mi suonano s.; mi ha fatto una s. impressione; da un po’ di tempo accadono fenomeni s.; ho ricevuto una s. telefonata; che s. contegno il suo!; si udivano s. rumori. b. Riferito a persona, che ha un carattere, un modo di ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] modo di intendere, di valutare una realtà: dal suo p. di vista ha ragione; dipende dai p. di vista; ti ho detto il mio p. a quel punto Che la verace via abbandonai (Dante); a quel p. s’udì un grido; a un certo p., mi sentii addosso una gran ...
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vincere
vìncere v. tr. [lat. vĭncĕre] (pres. io vinco, tu vinci, ecc.; pass. rem. vinsi, vincésti, ecc.; part. pass. vinto). – 1. a. Sopraffare l’avversario in armi, in guerra o in uno scontro qualsiasi, [...] punti. E con uso assol.: spera, è sicuro di v.; non ha vinto, ma si è piazzato bene; parve di coloro Che corrono a a vincerla, a spuntarla. ◆ Part. pres. vincènte, frequente anche come agg. e s. m. e f. (v.). ◆ Part. pass. vinto, spesso anche come ...
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cervello
cervèllo s. m. [lat. cerĕbĕllum, dim. di cerĕbrum «cervello»] (pl. -i; in alcune locuz. anche le cervella). – 1. a. In anatomia, la parte anteriore dell’encefalo, costituita dagli emisferi cerebrali, [...] bene in mente; trarre o levare il c. di muffa, mettersi a lavorare, fare qualche cosa per impedire che la mente s’intorpidisca. Con sign. analoghi, ha molte locuz. in comune con testa o capo: dove hai il c.?; avere il c. nelle nuvole (o avere il c ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...