niente
niènte (ant. neènte, neiènte, e altre var.) pron. indef., s. m. e avv. [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte, cioè lat. ne inde, nec entem, *nec gentem, è ritenuta più accettabile l’ultima, [...] n.? (e per antifrasi: hai detto n.!, cioè: ti pare di dir poco?); ha sollevato il baule e se l’è messo sulle spalle come fosse n. (o, è frequente la locuz. avv. per niente: non s’è visto per n., non s’è visto affatto; non ci sono andato per n., ...
Leggi Tutto
positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] di porre («collocare»), il termine fu usato (come agg. e come s. m.) per indicare l’organo musicale di media grandezza (fra il lascia da queste allettare: è un uomo p. (e analogam., ha una mente p., ha idee p., è uno spirito p., e sim.). Talora con ...
Leggi Tutto
senza
sènza (ant. sanza) prep. [lat. absĕntiā «in assenza, in mancanza di»; cfr. l’ant. milan. asensa e il vernacolo tosc. insenza; per la variante sanza, v. sanza1]. – Indica esclusione, privazione, [...] a nomi o a verbi: fatiche (o faticare) s. frutto, s. profitto, s. pro; patimenti (o patire) s. fine; un tiranno s. pietà (a fronte di: furono sterminati s. pietà); una giovane s. malizia (e invece ha agito s. malizia), ecc. Per lo più con valore ...
Leggi Tutto
mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] . rosso; la bottiglia è mezzo vuota; le saracinesche erano mezzo abbassate. Più spesso, ha sign. affine a «in parte, pressoché, quasi»: il treno era m. vuoto; s’era mezzo addormentata; una casa mezzo diroccata; era ancora m. nudo; frutta mezzo guasta ...
Leggi Tutto
stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] di narcosi, letargico, di incoscienza, di ubriachezza, in uno s. di debolezza, di prostrazione, ecc. In locuz. come s. settico, s. di eccitazione, s. di agitazione, s. depressivo, s. demenziale, ha un sign. analogo a quello di sindrome, in quanto fa ...
Leggi Tutto
suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). [...] serata. b. Eseguire con uno o più strumenti (in questo sign., si ha come compl. oggetto l’indicazione generica o il titolo della composizione musicale): s. un pezzo di musica classica; s. una marcia, una canzone; l’orchestra suonava una sinfonia; l ...
Leggi Tutto
testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] e usi fig. (in parte comuni con capo): con le sue chiacchiere mi ha gonfiato la t., m’ha fatto la t. come un pallone, mi ha stordito; gli montò il sangue alla t., s’infuriò, divenne cieco dall’ira; dare alla t., salire alla t., inebriare, annebbiare ...
Leggi Tutto
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] l’o. vuole la sua parte, anche l’aspetto, l’apparenza delle cose ha la sua importanza; al sing. o al plur. nella locuz. rifarsi l’ alla sella; nel morso del cavallo, l’anello a cui s’affibbia la briglia. h. Nell’industria casearia, denominazione dei ...
Leggi Tutto
superiore
superióre agg. e s. m. [dal lat. superior -oris, compar. di supĕrus «che sta sopra»: v. supero1]. – 1. a. Che è più alto, che si trova più in alto, che sta sopra (in senso spaziale); ha usi [...] sia a cose sia a persone, è spesso usato assol., con valore quasi di superlativo: è un prodotto s., di qualità s., decisamente s.; è un ingegno s., ha un’intelligenza s. (dove si può sottintendere: alla media, al livello ordinario, e sim.); è un uomo ...
Leggi Tutto
orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e [...] orecchi da (o per) intendere, intenda, o semplicem. chi ha orecchi intenda, modo con cui si conclude un avvertimento oppure un discorso di tono vago e generico che s’intende però dirigere a persone determinate (cfr. Matteo 11, 15; Marco 4, 9; Luca 8 ...
Leggi Tutto
Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...