pieno1
pièno1 agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1. a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco [...] assoluto, di cosa che ne contiene altra in gran quantità o che ne ha, ne contiene altre in gran numero: una stanza p. di luce; un . d. Ormai ant., acqua p., di un fiume, gonfia (v. piena s. f.); con riferimento al mare, alta marea. 4. Di cosa che è ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] di un Dio solo); ha un figlio s., ha quella figlia s.; è il s. amico che ho; non c’è altro pane, è rimasto questo s.; stanza con una s. finestra; mi rimane una s. speranza, una speranza s.; non ha pace un s. momento; ancora un minuto s., e sono da te ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] maestra; similemente operando a l’artista Ch’a l’abito de l’arte ha man che trema (Dante); m. benedette, che riescono bene in tutto ciò m. a m. che, via via che: a m. a m. che s’avvicinava l’inverno gli alberi si facevano più spogli; a m. armata, con ...
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x, X
(ics) s. f. o m. – Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e altri prestiti non interamente adattati): corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che [...] voce araba shai’ 〈šài〉 «cosa; incognita algebrica», in un tempo in cui la lettera x era pronunciata in Spagna š; valori e usi simili ha anche nel linguaggio corrente: è veramente una grossa x, una grande incognita; nel giorno x, all’ora x, nel tale ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] le sue ragioni; non gli manca certo la l., di chi ha la parlantina facile e sa difendersi con le parole; moderare, frenare la in lingue, ecc. d. In altri casi, con il sing., s’intende senz’altro la lingua italiana: l’unità della l., la questione ...
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sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] Dante). Con riferimento a costruzioni, a strutture varie: i piani dell’autosilo sono disposti uno s. l’altro; ha l’abitazione proprio s. la bottega; la terrazza s. il tetto; con uso estens., la famiglia sopra di noi, sento qualcuno camminare sopra di ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] ) e che varia secondo il tempo liturgico e le festività; come s. m., con valore neutro, il p. di una messa, l : possiede qualche ettaro di terreno in p.; aveva una casetta in p.; ha una industria, un negozio in p. (a nome suo, che non gestisce ...
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onore
onóre s. m. [lat. honos (o honor) -ōris]. – 1. a. In senso ampio, la dignità personale in quanto si riflette nella considerazione altrui (con sign. che coincide con quello di reputazione) e, in [...] Tu se’ solo colui da cu’ io tolsi Lo bello stilo che m’ha fatto o. (Dante); sono sentimenti nobili che ti fanno o.; sei stato . di ..., reputarsi onorato o lusingato: ho l’o. di invitare la S. V. alla cerimonia; ho l’o. di annunciarvi che ...; ho l ...
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suo
agg. poss. [lat. sŭus]. – È il possessivo corrispondente al pronome di terza persona; può riferirsi al soggetto della proposizione (come era di regola per il lat. suus), che può essere persona, animale [...] per il femm. sing. e plurale. Nell’uso pop. tosc. si ha di regola, in posizione proclitica, il troncamento: mi saluti la su’ sua signoria; Sua Altezza, Sua Maestà, Sua Santità (abbrev. S.A.; S.M.; S.S.). 2. Ant. o pop., riferito a un soggetto plur. ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, [...] un cero alla Madonna, a s. Antonio, portarlo in chiesa, come offerta alla Madonna, a s. Antonio (anche fig., per vietato p. armi. d. Talora manca l’accezione del movimento, e si ha solo quella del reggere, del sostenere, o dell’avere su di sé: ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) oppure se seguita da consonante sorda (scatto...
Poeta lettone (Riga 1936 - Lettonia 2022). Ha lavorato in varie redazioni di riviste letterarie lettoni e ha pubblicato tre raccolte di versi (Lirika un balsis "Lirica e voce", 1978; Iesien balta lakatina "Avvolto nella pezzola bianca", 1986;...