occasione
occaṡióne s. f. [dal lat. occasio -onis, der. di occasum, supino di occidĕre «cadere»; propr. «avvenimento, caso»; cfr. l’allotropo cagione]. – 1. a. Circostanza o concorso di circostanze che [...] alla colpa o la favoriscono. b. Per estens., nel linguaggio comm., oggetti d’o., oggetti usati (o anche manufatti offrì (o mi porse) l’o. di punirlo; in partic., in filosofia, lo stesso che causa occasionale (v. occasionale). 3. Caso, circostanza, ...
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invenzione
invenzióne s. f. [dal lat. inventio -onis «atto del trovare; capacità inventiva», der. di invenire «trovare», part. pass. inventus]. – 1. L’azione d’inventare e, concr., la cosa stessa inventata. [...] , come modo di acquisto originario della proprietà. b. Nel linguaggio eccles., il ritrovamento di una reliquia: l’i. del scelta degli argomenti da parte dell’oratore. Analogam., nella filosofia scolastica, il processo di scoperta delle idee. Nell’uno ...
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aura
àura s. f. [dal lat. aura, gr. αὔρα]. – 1. a. Sinon. letter. e poet. di aria, spec. per indicare l’aria in movimento: Te beata, gridai, per le felici A. pregne di vita (Foscolo); quindi, vento leggero, [...] ’incostanza e alla vanità di questa. c. Nel linguaggio della critica letteraria, a. poetica, particolare atmosfera, suggestiva ed evocativa, contraria quindi alla rappresentazione realistica. d. In filosofia, il termine aura è stato usato dal critico ...
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tesi
tèṡi s. f. [dal lat. thesis, gr. ϑέσις (propr. «posizione, cosa che viene posta»), der. del tema di τίϑημι «porre, collocare»]. – 1. a. Proposizione di argomento filosofico, teologico, scientifico, [...] Commedia, dramma, romanzo a tesi, nel linguaggio della critica letteraria, opere nelle quali l’autore si propone programmaticamente la dimostrazione di una tesi morale, sociale, politica, ecc. b. In filosofia, affermazione e posizione teorica che si ...
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moto2
mòto2 s. m. [lat. mōtus -us, der. di movēre «muovere»]. – 1. L’atto, il fatto, l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un’altra; si contrappone a quiete ed è [...] sinon. di movimento, a cui è però preferito nel linguaggio scient. e tecn., dove assume accezioni proprie e specifiche: a. In filosofia, indica genericamente ogni forma di mutamento e di divenire; in partic., nel pensiero aristotelico, nel senso più ...
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conclusione
concluṡióne (raro conchiuṡióne) s. f. [dal lat. conclusio -onis, der. di concludĕre «concludere»]. – 1. a. Il fatto di concludere, d’essere concluso; compimento, termine: c. di un affare, [...] esporre, enunciare le proprie c.; l’ultima c. che si ricava dalla filosofia vera e perfetta, si è che non bisogna filosofare (Leopardi). In partic.: a. Nel linguaggio filos., c. del sillogismo, la proposizione finale del sillogismo, consecutiva alle ...
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corso2
córso2 s. m. [lat. cŭrsus -us, der. di cŭrrĕre «correre»]. – 1. a. ant. L’atto, l’esercizio del correre: In picciol c. mi parieno stanchi Lo padre e’ figli (Dante); alla lotta e al corso Io t’educai [...] La speme e breve ha la memoria il c. (Leopardi). Nel linguaggio burocr., la pratica deve seguire il suo c. regolare, deve indicibile spettacolo, un c. incessante di miserie (Manzoni). d. Nella filosofia di G. B. Vico (1668-1744), corsi e ricorsi, l ...
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lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] accecato dall’ira, dalla disperazione, e sim. b. Nel linguaggio della critica figurativa, s’intende per lume, nella pittura, la , E libero voler (Dante). L. naturale, nella filosofia scolastica (lat. lumen naturale), la naturale capacità della ...
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costante
agg. e s. f. [dal lat. constans -antis, part. pres. di constare «fermarsi, star fermo»]. – 1. agg. Stabile, durevole, continuo: volontà, desiderio c.; un dolore c. alla spalla; piogge c.; di [...] agisce sempre con la medesima intensità. 2. s. f. a. Nel linguaggio scient. e tecn., quantità o grandezza invariabile: per es., in matematica (e si oppone perciò a variabile): le c. della filosofia kantiana; le c. della politica inglese; una c. della ...
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deiezione
deiezióne s. f. [dal lat. deiectio -onis, der. di deicĕre «gettare giù o fuori», comp. di de- e iacĕre «gettare»]. – 1. Nel linguaggio medico (e, più generalm., dotto), scarica del ventre, [...] quanto «è gettato» nel mondo, preso nella quotidianità e nella dimensione impersonale dei rapporti. Più in generale, nel linguaggiofilosofico, il termine è stato usato per indicare il limite e, per certi aspetti, i caratteri negativi della finitezza ...
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linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina e umana: nell’inno vedico a Vac («la Voce»)...
pop-filosofia
(pop filosofia, Pop filosofia), s. f. Con-nessione tra la filosofia e le varie manifestazioni della cultura popolare contemporanea.
• proprio ora sta per essere presentata in Italia, dopo le tendenze del pensiero debole e di...