saluto
s. m. [der. di salutare2]. – 1. a. Atto, costituito da un cenno, da un gesto, accompagnato per lo più da parole, e talora consistente anche di sole parole, che si scambia con una persona nel momento [...] fu un lungo applauso; talvolta iron.: è stato accolto da un s. di fischi; anche, gesto di omaggio rivolto a cose, edifici, istituzioni e sim. cui sia dovuto rispetto e venerazione: fare il s. alla chiesa (o nel passare davanti a una chiesa), il ...
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graticcio
gratìccio (ant. cratìccio) s. m. [dal lat. craticius, agg., der. di cratis o crates (v. grata), propr. «formato di elementi disposti a grata»]. – 1. a. Stuoia fatta di vimini intessuti, usata [...] d’arte per la ricca decorazione intagliata. b. Muro a graticcio: muro di mattoni, usato spec. per recinzioni, tamponature di edifici agricoli, divisorî per giardini, ecc., in cui i mattoni sono disposti in modo da lasciare numerosi vuoti passanti che ...
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muricciolo
muricciòlo (letter. muricciuòlo) s. m. [dim. di muro]. – Muretto basso, corrente lungo vie di campagna, come delimitazione o recinzione di terreni, o lungo la facciata di edifici nelle vie [...] di un abitato; era, ed è ancora talvolta, usato da venditori ambulanti per esporre la loro mercanzia (bigiotteria, libri di seconda mano, romanzi gialli, ecc.): e quella sua famosa libreria? È forse ancora ...
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muro
s. m. [lat. mūrus] (pl. i muri e, con valore collettivo, le mura). – 1. a. Struttura edilizia parallelepipeda avente le due dimensioni d’altezza e larghezza notevolmente prevalenti rispetto alla [...] terza dimensione (spessore); il termine indica quindi sia quelle parti degli edifici che ne costituiscono l’organismo strutturale portante, destinato a sostenere le coperture (m. maestro, portante, di fondazione), sia opere interne o esterne di altra ...
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resistere
resìstere v. intr. [dal lat. resistĕre, comp. di re- e sistĕre «fermare, fermarsi»] (aus. avere). – 1. Opporsi a un’azione, contrastandone l’attuazione e impedendone o limitandone gli effetti. [...] acqua resiste più dell’aria al moto dei veicoli in essa immersi; la scossa di terremoto fu così forte che solo pochi edifici poterono r.; tentò di aprire la porta, ma questa resisteva; poiché la cassaforte resisteva alla lancia termica, i ladri hanno ...
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ospedale
(pop. tosc. spedale) s. m. [lat. hospitale, neutro sostantivato dell’agg. hospitalis «ospitale», col senso di «alloggio per forestieri»; v. anche ospitale2]. – 1. ant. Ospizio per forestieri, [...] sua (Sacchetti); soltanto i miserabili allevano i bastardi all’ospedale (Pavese). 2. a. Edificio, o complesso di edifici, destinato all’assistenza sanitaria dei cittadini, e quindi adeguatamente attrezzato per il ricovero, il mantenimento e le cure ...
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mistilineo
mistilìneo agg. [comp. di misto e linea, foggiato secondo rettilineo]. – 1. In geometria, che si compone sia di segmenti rettilinei, sia di archi di curva: figura piana a contorno mistilineo. [...] 2. In architettura, detto di un arco, un frontone, un timpano, una finestra che abbiano un andamento mistilineo; in partic., pianta m., quella, caratteristica degli edifici barocchi, che risulta dalla compenetrazione di figure geometriche diverse. ...
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passavia
passavìa s. m. [comp. del tema di passare e via2], invar., ant. – Passaggio, sotterraneo o più spesso costruito al di sopra del livello stradale, per collegare due edifici o due corpi di una [...] costruzione che si affacciano ai due lati opposti di una strada: erano stati fatti due passavia, uno per mezzo d’un arco sopra la strada ... e l’altro sotterraneo (Baldinucci) ...
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fondare
v. tr. [lat. fŭndare, der. di fundus «fondo2»] (io fóndo, ecc.). – 1. a. Gettare le fondamenta di un edificio, di una struttura muraria; in questo senso è usato per lo più assol.: un terreno [...] durata e stabilità). b. Con uso estens., e più com., f. una città, farla sorgere, dando inizio alla costruzione di edifici o comunque di abitazioni, e rendendola atta a divenire un centro abitato: secondo la tradizione, Roma fu fondata nel 753 a. C ...
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riuso
rïuṡo s. m. [der. di riusare]. – Il fatto di riusare, come nuova o ulteriore utilizzazione: r. di materiali già parzialmente sfruttati; r. di recipienti, delle bottiglie vuote, delle cartucce già [...] sparate; in partic., l’utilizzazione di vecchi edifici, spec. pubblici (o anche luoghi, aree in genere), con destinazione a nuove e diverse funzioni, soprattutto a fini sociali o culturali: il r. di una vecchia scuola; il r. di un carcere abbandonato ...
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Edifici religiosi
Stefania Mola
Quello dell'edilizia sacra in età federiciana è un capitolo che più di altri si presta a generare infinite e irrisolvibili discussioni, a causa dell'evidentemente scarsa (o nulla) predilezione di Federico II...
Diritto di proprietà comune a più persone, comproprietà, con riferimento soprattutto agli edifici. Il condominio degli edifici è regolato dalle norme degli artt. 1117 ss. c.c. Sua caratteristica è l’esistenza, accanto alla proprietà spettante...