teodicea
teodicèa s. f. [dal fr. théodicée (comp. del gr. ϑεός «dio» e δίκη «giustizia»), introdotto dal filosofo ted. G. W. Leibniz con il titolo del suo libro Essais de théodicée (1710)]. – Termine [...] filosofico che, dopo il significato originario di «giustificazione di Dio» con il quale fu creato da Leibniz, si è svolto nel Settecento e nell’Ottocento in quello di «trattazione del problema di Dio nei suoi rapporti con il mondo e l’uomo», e anche ...
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zootropio
żootròpio (o żoòtropo; anche żoetròpio o żoètropo) s. m. [comp. di zoo- e tema del gr. τρέπω «volgere»; le varianti con zoe- provengono dalla forma angloamer. Zoetrope, marchio registrato]. [...] magico), ideato nel 1833 o 1834 da W. G. Horner per procurare la visione di immagini (disegni) in movimento: rappresentava un perché i disegni erano tracciati sulla superficie interna di un tamburo con feritoie rotante attorno a un asse ...
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ottimismo
s. m. [dal fr. optimisme, der. del lat. optĭmus «ottimo»]. – 1. Nel linguaggio com., la disposizione psicologica che induce a scegliere e considerare prevalentemente i lati migliori della realtà, [...] da G. W. Leibniz (1646-1716) nella Teodicea (propriam. o. assoluto), secondo la quale Dio, tra tutti gli infiniti mondi possibili conosciuti intellettualmente, scelse, nell’atto della creazione, il migliore, cioè quello con la minor quantità di male ...
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rutenio
rutènio s. m. [lat. scient. Ruthenium, der. di Ruthenia, nome lat. mediev. della Rutenia (l’Ucraina e per estens. la Russia), dove l’elemento fu ritrovato: il nome fu dato prima (1824) dal chimico [...] russo G. W. Osann, e confermato poi (1844) da K. K. Klaus]. – Elemento chimico, di simbolo Ru, numero atomico 44, peso atomico 101,07, presente in natura allo stato nativo nei minerali di platino e, raramente, sotto forma di solfuro (laurite): è un ...
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vita
s. f. [lat. vīta, affine a vivĕre «vivere»]. – 1. In senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali (i sistemi viventi, dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari più evoluti) [...] e sui valori trascendenti, e rappresentata da pensatori di varia provenienza speculativa (W. Dilthey, M. de Unamuno, J. Ortega y Gasset, ecc.). g. In diritto canonico, v. comune, la convivenza di membri del clero in una stessa casa, soprattutto ...
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weberiano
〈ve-〉 agg. – In genere, relativo a uno dei numerosi personaggi tedeschi di cognome Weber, tra i quali: l’economista Adolf (1876-1962); l’economista, sociologo e storico della cultura Alfred [...] della legge (legge di Weber, detta anche di Weber-Fechner essendo stata ulteriormente elaborata da G. Th. Fechner) che riferimento all’opera di quest’ultimo si parla di sociologia w., indirizzo che, contro le posizioni di derivazione marxista, ...
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giungla
(meno corretto iungla) s. f. [dall’ingl. jungle, che è dall’indost. jangal, sanscr. jaṅgala «deserto», con mutamento di sign.]. – 1. Nome che indica, propriam., le varie forme di foreste della [...] l’uomo. Il termine, diffusosi originariamente con i romanzi diW. Scott nei primi decennî dell’Ottocento, e più largamente predominio degli uni sugli altri; in partic., legge della g., concezione di vita in cui i rapporti sociali sono fondati non ...
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transizione ecologica
(Transizione ecologica) loc. s.le f. 1. Processo tramite il quale le società umane si relazionano con l’ambiente fisico, puntando a relazioni più equilibrate e armoniose nell’ambito [...] generatore azionato da una turbina diesel a bassissima emissione di inquinanti. (g.[iancarlo] mas.[ini], Corriere della sera, 15 gennaio di John W. Bennett, The Ecological Transition. Cultural Anthropology and Human Adaptation (Elsevier, 1976) e di ...
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gene
gène s. m. [dal ted. Gen, termine coniato (1909) dal botanico e genetista dan. W. L. Johannsen, traendolo dal tema del gr. γένεσις «origine, generazione»]. – In genetica e biologia molecolare, tratto [...] che contengono l’informazione relativa alla struttura primaria delle proteine, e g. regolatori, che contengono l’informazione relativa alla sintesi di proteine in grado di regolare l’attività di altri geni. Nei batterî e nei virus geni strutturali e ...
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barbaro
bàrbaro agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. barbărus, gr. βάρβαρος]. – 1. Straniero, nel senso in cui i Greci e i Romani dicevano barbaro chiunque non fosse greco o romano, e nel senso in cui il Rinascimento [...] non era privo d’ingegno (cioè W. Shakespeare, in una definizione ironicamente di barbarismi: la b. latinità del medioevo; o sgrammaticato, scorretto: parlare, scrivere in modo barbaro. Con accezione partic., poesia b., metrica b., nome dato da G ...
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Uomo politico statunitense (n. Detroit 1947). Figlio di G. W. Romney (governatore del Michigan dal 1963 al 1969), ha compiuto gli studi universitari alla Brigham Young University, per poi specializzarsi in legge e business administration ad...
teodicea Nella filosofia di G.W. Leibniz, «dottrina del diritto e della giustizia di Dio» che mira a una «giustificazione di Dio» rispetto al problema della sussistenza del male nel mondo e del libero arbitrio umano. Secondo I. Kant, la difesa...