Fabio Rossi
fare. Finestra di approfondimento
F. è tra i verbi più generici e frequenti della lingua italiana, con valore sia tr., sia intr. e pron., usato ora con sign. pieno, ora come sostituto di verbi [...] effettuato” – la lingua viene uccisa». Ci sono peraltro rari contesti in cui effettuare è appropriato, nel suo sign. di «mandare a fra le rovine (I. Nievo); fra le altre cose, costruì da sé stesso un elegante carrettino per condurre a spasso il suo ...
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nuovo /'nwɔvo/ (lett. o region. novo) [lat. nŏvus]. - ■ agg. 1. a. [che è avvenuto o che è stato fatto da poco: il n. allestimento dell'Aida] ≈ recente, ultimo, [di notizia, annuncio e sim.] fresco. ↔ [...] 4. a. [di persona che rinnova insé le doti di persona famosa vissuta prima: in ordine di tempo quanto la non facile prevedibilità di qualcosa, si useranno preferibilmente i più ricercati inaspettato (questo colore di novità s’imprime nelle cose ...
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indivisibile /indivi'zibile/ agg. [dal lat. tardo indivisibilis]. - 1. [che non si può dividere in parti: un'entità i.; proprietà i.] ≈ (lett.) individuo, inscindibile, inseparabile. ↔ divisibile, frazionabile, [...] intero, che non può essere diviso esattamente per un altro numero intero diverso da sé stesso e dall'unità] ≈ primo. ↔ divisibile, frazionabile, scomponibile. 3. [di cose o persone, che non sono separabili l'una dall'altra: poteri, concetti i.; due ...
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Fabio Rossi
allegro. Finestra di approfondimento
Persone allegre - Si dice a. in primo luogo chi è o mette di buonumore, per abitudine o particolare circostanza: oggi mi sento proprio a.; eri tanto a. [...] le aveva subito conquistata la simpatia di Alfonso (I. Svevo). Se riferito a un bambino, vivace può talora essere un sinon. eufem adattano anche a cose, luoghi, situazioni e altro: si videro tutti e due, nella notte, sperduti in quel lungo, ampio ...
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allegro /a'l:egro/ [lat. ✻alĕcer alĕcris (poi ✻alècris), dal lat. class. alăcer -cris "animoso, vivace"]. - ■ agg. 1. a. [che sente e dimostra allegria: un uomo, un carattere a.] ≈ contento, di buon umore, [...] le aveva subito conquistata la simpatia di Alfonso (I. Svevo). Se riferito a un bambino, vivace può talora essere un sinon. eufem adattano anche a cose, luoghi, situazioni e altro: si videro tutti e due, nella notte, sperduti in quel lungo, ampio ...
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delirare v. intr. [dal lat. delirare, propr. "uscire dal solco (lira)"] (aus. avere). - 1. [essere in delirio, parlare in stato di delirio: ha delirato tutta la notte] ≈ essere fuori di sé, farneticare, [...] vaneggiare. 2. (fig.) [dire cose insensate] ≈ (fam.) dare i numeri, essere fuori (di sé), farneticare, sragionare, vaneggiare. ↔ essere insé, ragionare, riflettere. ...
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odio /'ɔdjo/ s. m. [dal lat. odium]. - 1. [sentimento fortemente negativo nutrito verso qualcuno, per cui se ne desidera il male e persino la morte: nutrire, covare o. contro qualcuno; portare o. a qualcuno] [...] sono spesso riferiti anche a cose e possono indicare un generico non amare, soprattutto in espressioni colloquiali con uso di e vizioso insé stesso, già ben lo sapevano tutti coloro che stupidi affatto non sono (V. Alfieri). In più spregevole, ...
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bambino [da una radice onomatopeica ✻bamb-]. - ■ s. m. 1. (f. -a) a. [essere umano maschio o femmina tra la nascita e l'inizio della fanciullezza] ≈ (lett., scherz.) bambolo, bimbo, (region.) creatura, [...] . ● Espressioni: aspettare (un bambino) ≈ essere incinta (o in stato interessante); avere il bambino (o un bambino) ≈ partorire , [se donna] *madre, [se uomo] *padre. 2. (f. -a) a. [persona adulta trattata affettuosamente: b. mio, sono cose che ...
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leggero /le'dʒ:ɛro/ [dal fr. ant. legier, lat. ✻leviarius, der. di lĕvis "lieve"]. - ■ agg. 1. a. [che pesa poco: l. come una piuma] ≈ (non com.) lieve. ‖ aereo, evanescente, impalpabile, inconsistente, [...] incorporeo, vaporoso. ↔ grave, pesante. b. [che porta su di sé poco peso: nave l.] ≈ ↑ scarico, vuoto. ↔ carico, pesante. c. [di ▲ Locuz. prep.: alla leggera [senza riflettere, in modo superficiale: prendi le cose troppo alla l.] ≈ e ↔ [→ LEGGERMENTE ...
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Fabio Rossi
odio. Finestra di approfondimento
Sfumature d’odio - Vari nomi vengono dati ai sentimenti negativi che si nutrono verso qualcuno o qualcosa. Tra questi, o. è il termine più generale e com., [...] sono spesso riferiti anche a cose e possono indicare un generico non amare, soprattutto in espressioni colloquiali con uso di e vizioso insé stesso, già ben lo sapevano tutti coloro che stupidi affatto non sono (V. Alfieri). In più spregevole, ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...