inconscio
incònscio agg. e s. m. [dal lat. tardo inconscius, comp. di in-2 e conscius «conscio»] (pl. f. -sce o -scie). – 1. agg. Di fenomeno interno (impulso, inclinazione, istinto, atto, ecc.) che [...] o, più genericam., di processo psichico di cui il soggetto non è consapevole. Meno com., riferito a persona, non conscio, che non ha coscienza di qualche cosa: era i. dei proprî atti. 2. s. m. a. In psicologia, la sfera dell’attività psichica che non ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, [...] schiaffo m., atto che costituisce un’umiliazione, un’offesa all’altrui dignità. Si dice anche talvolta di cosa che è nella coscienza di tutti (o soltanto nell’opinione di chi parla), anche se non corrisponde a una realtà di diritto; così nelle frasi ...
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cosciente
cosciènte agg. [dal lat. consciens -entis, part. pres. di conscire «essere consapevole», comp. di con- e scire «sapere»]. – Che ha coscienza, che è consapevole dei proprî pensieri, delle proprie [...] dolore e non era quindi c. dei proprî atti; in altri casi, essere c. di qualche cosa, lo stesso che averne coscienza, essere cioè capace di valutare obiettivamente o di riconoscere apertamente: essere c. del proprio valore, o, al contr., dei proprî ...
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accorgersi
accòrgersi v. intr. pron. [lat. *accorrĭgĕre, comp. di ad- e corrĭgĕre «correggere»] (io mi accòrgo, tu ti accòrgi, ecc.; pass. rem. m’accòrsi, t’accorgésti, ecc.; part. pass. accòrto). – [...] (Dante). 2. Come s. m. (letter.), nella forma accorgere, indica il fatto o la capacità di intendere qualche cosa o di acquistarne coscienza, anche attraverso i sensi: O è preparazion che ne l’abisso Del tuo consiglio fai per alcun bene In tutto de l ...
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obbligo
òbbligo (ant. òbligo) s. m. [der. di obbligare] (pl. -ghi). – Vincolo giuridico o morale, imposto nel primo caso da una legge, da un’autorità, da un patto, nel secondo dalla coscienza, da ragioni [...] più vicino a dovere: il mio o. l’ho fatto, o l’ho assolto; conosco i miei o., ciò che la legge o la coscienza m’impone. Locuz. varie: assumersi, contrarre, acquistare un o., degli o.; adempiere, soddisfare un o.; mancare, venire meno a un o.; avere l ...
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libero
lìbero agg. [dal lat. liber -ĕra -ĕrum]. – 1. a. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente [...] consiste nel permettere al soggetto in analisi di riferire all’analista parole, immagini e pensieri che si presentino alla coscienza (spontaneamente oppure a partire da uno stimolo dato), cercando di prescindere da ogni riserva di ordine morale. m ...
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subconscio
subcònscio agg. [comp. di sub- e conscio] (pl. f. -sce o -scie). – Termine usato dalla psicologia e psichiatria dell’ultimo ’800 per indicare quei contenuti che o non sono direttamente presenti [...] . Successivamente il termine si è riaffermato nell’uso non scient., riferito in modo generico a quanto perviene solo vagamente alla coscienza: riflessi, sentimenti s.; il mondo s.; anche come s. m.: la sfera del s.; avvertiva nel suo s. un pericolo ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito [...] c. del profitto, della tangente o addirittura della mafia; di una c. ecologica o ambientale, che è soprattutto acquisizione di coscienza e rispettoso comportamento per tutto ciò che concerne l’ambiente; di una c. del turismo, per significare sia l ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera [...] (anche alla luce di ricordi e passate esperienze) di sensazioni diverse: p. interna, relativa ai proprî atti o stati di coscienza; p. esterna, relativa al mondo esteriore; piccole p. (o p. insensibili), nella filosofia di Leibniz, quelle di cui il ...
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incosciente
incosciènte agg. [comp. di in-2 e cosciente]. – 1. a. Privo di coscienza, cioè di consapevolezza di sé e delle proprie azioni, sia come stato temporaneo (per es., per cause traumatiche o [...] insulto o rimprovero: sei un incosciente. 2. In psicologia, di impulsi, inclinazioni, stati, atti non avvertiti dalla coscienza. Anche come s. m. con valore neutro: la psicologia dell’incosciente. Più com. inconscio. ◆ Avv. incoscienteménte, senza ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...