asindeto
asìndeto s. m. [dal lat. tardo asyndĕton, gr. ἀσύνδετον, comp. di -ἀ priv. e συνδέω «legare insieme»]. – Figura sintattica che consiste nella mancanza della congiunzione fra due o più termini [...] in stretta coordinazione; per es.: veni, vidi, vici (Cesare); Ardon gli sguardi, fuma La bocca, agita l’ardua Testa, vola la spuma (Foscolo). Può essere un fatto stilistico, cui si ricorre per enfasi o ...
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aspetto1
aspètto1 s. m. [dal lat. aspectus -us, der. di aspicĕre «guardare»]. – 1. letter. Atto di guardare, di vedere; sguardo, vista: E la mia donna in lor tenea l’a. (Dante); all’a. di ..., alla vista: [...] 4. A. planetarî: in astrologia, posizioni delle coppie di pianeti che intervengono nella formulazione dell’oroscopo (per es., congiunzione, opposizione, quadratura). 5. In linguistica, a. verbale o a. dell’azione verbale, il modo con cui è concepito ...
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his fretus
〈is ...〉 locuz. lat. – Espressione che significa «fidando in ciò, basandosi su questi argomenti» e sim., e in questo senso viene talvolta adoperata anche modernamente. Alla sua fortuna ha [...] (Pr. Sp., cap. 37) a proposito di don Ferrante e della sua opinione che la peste fosse provocata dalla fatale congiunzione di Saturno con Giove: «His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli ...
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collegamento
collegaménto s. m. [der. di collegare]. – 1. a. Atto, effetto del collegare o del collegarsi, e il mezzo con cui si collega: c. ferroviario, aereo fra due città; c. marittimo tra Genova [...] delle parti). b. fig. Connessione, relazione: trovare, istituire un c. tra due fatti. 2. Nella tecnologia, unione, congiunzione: c. di strutture in legno, mediante cunei, linguette di legno, chiodi, viti, legature, incollaggio; c. di strutture ...
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cui
pron. rel. [lat. cui, dativo di qui]. – 1. Forma obliqua del pron. rel. che (o il quale, la quale, i quali, le quali), a cui si sostituisce nei compl. indiretti, con un’unica forma per ambedue i [...] con cui parto; i motivi per cui son venuto (spesso per cui è usato, spec. nel linguaggio parlato, col valore della congiunzione conclusiva e perciò; per es.: non m’intendo di queste cose, per cui preferisco tacere). Nei casi nei quali è usato come ...
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contraddistinguere
contraddistìnguere v. tr. [comp. di contra- e distinguere] (coniug. come distinguere). – Far sì che una cosa, mediante un segno particolare, si distingua da una o più altre analoghe: [...] scritti. Intr. pron., contraddistinguersi, essere riconoscibile da un contrassegno: «è» verbo si contraddistingue da «e» congiunzione mediante l’accento; distinguersi per una particolare cartteristica: le opere dei pittori veneti del Quattrocento si ...
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prodotto2
prodótto2 s. m. [part. pass. sostantivato di produrre]. – 1. Genericam., tutto ciò che la terra produce o che costituisce il risultato di una qualsiasi attività umana: p. agricoli, vegetali; [...] prima ϕ e poi ψ. P. logico, locuz. non com. o ant. che equivale a intersezione in teoria degli insiemi e a congiunzione in logica matematica; nell’elettronica digitale è l’operazione logica elementare (detta anche AND) su due o più variabili binarie ...
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dicefalia
dicefalìa s. f. [der. di dicefalo]. – Nel linguaggio medico, anomalia fetale doppia, rara nell’uomo, per cui due corpi risultano congiunti nella parte inferiore: la congiunzione può essere [...] ventrale, laterale, caudale e dorsale ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio [...] ’orizzonte di uno stesso punto della superficie lunare (coincide con il tempo che la Luna, rispetto alla Terra, impiega a tornare in congiunzione con il Sole e si divide in due periodi di circa 350 ore: g. lunare propriam. detto, e notte lunare). 2 ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] : e la r.?; e la r., se è lecito?, se ne può saper la r.?; frequente la locuz. ragion per cui, con valore di congiunzione conclusiva («e perciò»): sei uno sciocco, ragion per cui non voglio discutere con te. Farsi una r. di qualche cosa, dolorosa o ...
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In grammatica, parte invariabile del discorso che congiunge fra loro due elementi simili di una proposizione, oppure due membri di un periodo. Le c. si distinguono, per la forma, in semplici (e, né, o…) e composte (eppure, sebbene); a queste...
. Astronomia. - Due astri del sistema solare (ad es. un pianeta e il Sole) si dicono in congiunzione quando occupano in cielo posizioni tali che, visti dalla Terra, hanno la stessa longitudine, oppure la stessa ascensione retta (congiunzione...