intenza
intènza s. f. [dal provenz. entensa], ant. – Intenzione, intendimento, volontà: la intenza D’odiar lo vile ed amar l’alto stato (CinodaPistoia); E non sanza gran pianto accomiatossi, Perch’ubbidir [...] di Dio volea la i. (Pulci). Anche intenzione, nel sign. che questa parola ha nella filosofia scolastica, cioè concetto, nozione e sim.: Però i. d’argomento tene (Dante), cioè la Fede tiene, ha in sé, nozione ...
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alpe
s. f. [lat. alpis, e come toponimo, al plur., Alpes, da una base mediterranea preindoeuropea alb-, alp- «roccia, altura, monte»]. – 1. Al plur., come toponimo (scritto quindi in genere con iniziale [...] in genere: Come di neve in alpe sanza vento (Dante); Mi diparti’ pur chiamando Selvaggia; L’alpe passai con voce di dolore (CinodaPistoia); le severe Nubi su la cerulea a. sedenti (Foscolo). Anche in varî nomi di monti e catene sia alpine sia dell ...
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adastiare
(o adastare) v. tr. [der. di astio, ant. asto], ant. – Avere in astio, odiare: Lasso, per ben servir son adastiato (Dante da Maiano); non temo lingua ch’adastando fiede (CinodaPistoia); rifl. [...] reciproco: sempre s’adastiavano ed erano in continua guerra insieme (G. Villani) ...
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pietanza1
pietanza1 s. f. [der. di pietà], ant. – Pietà, sentimento di compassione: E null’è che de lui aia pietanza (Iacopone); Mi movo e cerco di trovar pietanza (CinodaPistoia). ...
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adornezza
adornézza s. f. [der. di adorno], letter. – L’essere adorno: I’ non ardisco gli occhi alti levare, Donna, per rimirar vostra a. (Poliziano); concr., ornamento, grazia, leggiadria: la donna [...] de lo mio cor, ... Già tutta piena d’adornezze conte (CinodaPistoia). ...
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corale1
corale1 agg. [dal provenz. ant. coral, der. del lat. cor «cuore»], ant. – Cordiale, che viene dal cuore, quindi sincero e profondo: Lo mio c. affetto A voi medesma per vergogna celo (Cinoda [...] Pistoia); Un più coral servigio (Manzoni). ◆ Avv. coral(e)ménte: v. coralmente1. ...
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finita
s. f. [der. di finire], ant. – Fine: mise mano in altre novelle, e quella che cominciata avea e mal seguita, senza f. lasciò stare (Boccaccio); anche nel senso di morte: Però forse v’aggrada mia [...] f. (CinodaPistoia). ...
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appetto
appètto (o a pètto) avv. – Di fronte, dirimpetto; solo nella locuz. prep. appetto a: ha la casa a. alla mia; a. a lei smarrisco e tremo (CinodaPistoia). Fig., in confronto, al paragone: a. [...] a te tutti gli altri valgono poco ...
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affettare1
affettare1 v. tr. [dal lat. affectare «desiderare con ansia», der. di afficĕre, part. pass. affectus] (io affètto, ecc.). – 1. Mostrare con ostentazione di possedere qualità, sentimenti, [...] gusto; a. modestia; a. noncuranza, disinvoltura; a. di sapere. 2. ant. a. Desiderare, bramare: altro già non affetto Che veder lei (CinodaPistoia). b. Impressionare: il vero ... appaga, o se non altro, affetta in qualche modo l’anima (Leopardi). ...
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micidiale
agg. [der. di micidio, aferesi ant. di omicidio; cfr. l’ant. omicidiale]. – Che dà la morte. Anticam. riferito a persona (anche come sost., sinon. quindi di omicida, uccisore, assassino): i [...] notte, sanza paglia e sanza materasse, come uomini m. (Compagni); Amor, ad esser micidial piatoso T’invita il mio tormento (CinodaPistoia); non volere divenire m. di chi mai non t’offese (Boccaccio). Oggi solo riferito a cosa, che reca o è capace ...
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Giurista e poeta, della famiglia dei Sigibuldi o Sigisbuldi (detta anche Sinibuldi: n. Pistoia, quasi certamente 1270 - m. ivi 1336 o 1337). Studiò diritto a Bologna, allievo del grande Francesco d'Accursio, e ad Orléans (1292-93); la sua famiglia...