distruttore
distruttóre s. m. e agg. (f. -trice) [dal lat. tardo destructor -oris]. – Chi o che distrugge: barbari d. di città; il d. della nostra felicità; attività, opera, mania distruttrice. ...
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nero1
néro1 agg. [lat. nĭger -gra -grum: v. negro]. – 1. a. Nel linguaggio scient., è detto nero un corpo che assorbe integralmente la radiazione luminosa che lo investe (al contrario di un corpo bianco, [...] simboleggia l’infelicità, il dolore (e di qui alcuni degli usi fig. che seguono): mi torna a mente il costume di quei barbari, che per ciascun giorno infelice della loro vita, gittavano in un turcasso una pietruzza n. e per ogni dì felice una bianca ...
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barbaresco1
barbarésco1 agg. [der. di barbaro] (pl. m. -chi), non com. – Che è proprio dei barbari o che tale sembra: costumi b.; anche barbarico, barbaro: E popoli altri b. e strani (Petrarca). ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] tetania, con le dita tese e ravvicinate a cono. Amputazione della m., nelle consuetudini giuridiche degli antichi popoli barbari, di società islamiche e di altre popolazioni, pena prevista per le persone riconosciute colpevoli di alcuni gravi reati ...
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frigio
frìgio agg. e s. m. [dal lat. Phrygius] (pl. f. -gie). – Della Frigia, regione storica dell’Asia Minore (e attualmente parte della Turchia asiatica), regno indipendente fino al sec. 7° a. C., [...] degli antichi Persiani con il quale veniva appunto raffigurato Paride, dai Greci considerato caratteristico, in genere, dei popoli barbari, e che poi si diffuse, durante la rivoluzione francese, come simbolo della libertà. In musica, modo f., modo ...
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calata
s. f. [der. di calare]. – 1. L’atto, il fatto di calare (nel senso tr. e intr. del verbo), quindi abbassamento, discesa, ma solo con sign. particolari: la c. delle reti (per la pesca); la c. del [...] sole, il tramonto; la c. dei barbari, la c. di Carlo VIII in Italia; c. a corda doppia, nell’alpinismo; talora anche il luogo per cui si cala: la c. è ripida e sassosa. 2. Particolare cadenza e modulazione della voce che caratterizza il modo di ...
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incontrare
v. tr. [der. del lat. tardo incontra: v. incontro1] (io incóntro, ecc.). – 1. a. Trovare per caso, o senza deliberato proposito, una o più persone davanti a sé o sulla propria strada (può [...] : ci siamo incontrati al bar; come due viaggiatori francesi del Settecento che si incontrino casualmente in terra di barbari, a migliaia di leghe dalla loro patria, e congratulandosi a vicenda si commuovano al dolce latino della comune favella ...
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semibarbaro
semibàrbaro agg. [dal lat. semibarbărus, comp. di semi- e barbărus «barbaro»]. – Che ha una civiltà ancora molto arretrata, poco più progredita di quella dei barbari: tribù s.; così accadrà [...] d’ogni altra passione che si voglia destare negli animi d’un popolo o interamente rozzo o semi-barbaro o colto e libero o colto e non libero (Alfieri). ...
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metallo1
metallo1 s. m. [dal lat. metallum, gr. μέταλλον]. – 1. a. Nome generico degli elementi chimici di una delle due fondamentali categorie in cui essi sono solitamente divisi (l’altra è quella dei [...] riferimento a strumenti musicali: udir tanti metalli, Tanti tamburi e tanti varii suoni (Ariosto); Dan fiato allora a i barbari metalli Gli arabi (T. Tasso). Anche, in senso collettivo, monete metalliche: la circolazione del m.; in partic., monete d ...
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raccapricciare
(tosc. raccapriccire) v. intr. [der. di capriccio nel sign. ant. di «raccapriccio, brivido, ribrezzo», prob. connesso con l’antico caporiccio, cioè «capo con i capelli ritti per lo spavento»] [...] pron.: l’animo ancora mi si raccapriccia; chi nel leggere le storie non si raccapriccia d’orrore pe’ barbari ed inutili tormenti? (Beccaria). Anticam. anche trans., con valore causativo, provocare raccapriccio: un picciol fiumicello, Lo cui rossore ...
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(gr. βάρβαρος)
Storia
Secondo i Greci, chi parlava un linguaggio incomprensibile e perciò sgradevole, e poi, in genere, lo straniero (similmente, nell’antico indiano barbarāḥ erano «i non arii», propr. «i balbettanti»). Da ciò sorse la contrapposizione...
BARBARI
La parola barbaro, di origine onomatopeica (Strabo, xiv, 2, 28), indica originariamente l'individuo che pronuncia suoni inarticolati, che balbetta (Aristoph., Aves, 521, per gli Sciti, 1681, per i Triballi), senza alludere ad alcuna...