mestiere
mestière (ant. o pop. tosc. mestièro; ant. mestièri, soprattutto nel sign. 5, e anche mistière, mistièro, mistièri) s. m. [lat. mĭnĭstĕrium «funzione di minister (v. ministro), aiuto; servizio», [...] m.!, frase rivolta a chi mostra inettitudine nel proprio lavoro; a ognuno ilsuo m., invitando qualcuno a non intromettersi in è mestieri (Dante); Idio, il quale solo ottimamente conosce ciò che fa mestiere aciascuno (Boccaccio); quelli [animali] ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] danno luogo alla scala cromatica; a partire da ciascuno dei dodici suoni si formano due note, tranne che tra il secondo e terzo suono (si-do) e tra il quinto e il sesto (mi-fa), un fenomeno in un sistema e nel suo modello in scala ridotta; leggi di s ...
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due
(ant. duo, dòi, duòi [talora anche declinati, con il femm. due, dòie, duòie]; ant. e pop. tosc. dua, e in posizione proclitica du’) agg. num. card. [lat. duo, femm. duae], invar. – 1. a. Numero formato [...] più; [Renzo] stette un momento tra due, se dovesse continuare ilsuo viaggio, o andar prima in cerca d’Agnese (Manzoni). 2. , ciascuno dei quali aziona una coppia di remi; due-alberi, nave a vela con due alberi verticali, come per es. il brigantino ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] pagato con la t. ilsuo tradimento; inoltre, domandare, volere, esigere la t. di qualcuno, ilsuo sacrificio (anche in senso il guanciale, soprattutto, nell’espressione da testa (sinon. a capo del letto), in contrapp. a da piedi; di un ponte, ciascuna ...
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nodo
nòdo s. m. [dal lat. nōdus]. – 1. a. Intreccio di uno o più tratti di corda (o filo o nastro o altro elemento flessibile e relativamente sottile), consistente in un avvolgimento del tratto su sé [...] morti, nel tronco durante ilsuo accrescimento diametrico e si il centro in cui si trova tale incrocio, derivandone particolare importanza economica, strategica, ecc. Con accezioni simili e specifiche in alcune scienze: a. In astronomia, ciascuno ...
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cerchio
cérchio (ant. cérco) s. m. [lat. cĭrcŭlus; la forma cerco è il lat. cĭrcus]. – 1. La superficie piana racchiusa da una circonferenza, luogo dei punti del piano aventi distanza minore o uguale [...] passante o no, rispettivamente, per ilsuo centro; c. (o circolo) ciascuno dei ripiani circolari in cui è distinta la voragine dell’inferno, restringentisi a mano a mano che si scende. c. Locuzioni: a cerchio, in forma di cerchio: piegato, ritorto a ...
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tasca
s. f. [dal franco taska]. – 1. a. Elemento dei capi di vestiario, da uomo e da donna, costituito da una specie di sacchetto di tessuto, per lo più di fodera, che ha la funzione di contenere piccoli [...] senso fig. di stare in ozio, senza fare nulla); si sedette al suo posto, trasse di t. un fazzoletto candido e si pulì con cura collo aciascun pendea una tasca Ch’avea certo colore e certo segno (Dante); il terzo premio ... fu una t. da tenere il pane ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare [...] di memoria, in un computer, ciascuno dei gruppi di posizioni che costituiscono a quelle esistenti all’inizio per aumentare la capacità della memoria. 9. In matematica, il termine assume sign. diversi nelle varie teorie: m. di un numero reale, ilsuo ...
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giustizia
giustìzia s. f. [dal lat. iustitia, der. di iustus «giusto»]. – 1. a. Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo aciascuno [...] , principio e abito morale per cui si assegna aciascuno in proporzione al merito, senza limitazioni o parzialità giustamente le qualità e i meriti: ti debbo rendere g., il torto è tutto suo; è sempre stato un galantuomo: questa g. gli va resa ...
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stagione
stagióne s. f. [lat. statio -ōnis, propr. «sosta, fermata», der. di stare «stare fermo»; cfr. stazione]. – 1. Ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta [...] il termine d’una s.; a s. avanzata, inoltrata; poet., la nuova s., la s. novella, la primavera: Mai rivestì di tante gemme l’erba La novella stagion che ’l mondo av[v]iva (Poliziano). 2. Ciascuno ., maturatasi prima o dopo ilsuo tempo, o prodotta in ...
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Romanzo (1966) dello scrittore italiano L. Sciascia (1921-1989). Come nel romanzo Il giorno della civetta (1961), del quale ripeté il successo, e nella commedia L'Onorevole (1965), partendo dalla rappresentazione della realtà siciliana e mescolando...
Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere di realizzare il diritto con provvedimenti...