capire
v. intr. e tr. [lat. capĕre, con mutamento di coniugazione] (io capisco, tu capisci, ecc.). – 1. a. intr. (aus. avere, ma i tempi composti sono rari), non com. Poter stare o entrare in un luogo, [...] parola del suo discorso; non capisco quello che c’è scritto qui. Locuzioni: c. a volo (o al volo), essere svelto nell’intendere; c. una cosa per l’altra, e pop. c. fischi per fiaschi, intendere a rovescio, fraintendere; c. il latino, c. l’antifona ...
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bestia
béstia s. f. [lat. bēstia]. – 1. Nome generico di ogni animale, escluso però l’uomo, anzi spesso in contrapp. all’uomo: lo pensiero è propio atto de la ragione, perché le b. non pensano (Dante); [...] ; anche come eufemismo per indicare, senza dirne il nome, insetti sgraditi, come pidocchi, cimici, ecc. 3. fig. Riferito a persona: a. Uomo violento, brutale, irascibile: quella b. ha picchiato a sangue suo figlio; son Vanni Fucci Bestia, e Pistoia ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono [...] fuori la v. (nell’uso ant. anche muovere la v.: Sì tosto come il vento a noi li piega, Mossi la voce, Dante); alzare, abbassare la v. (per voce, ciascuno degli elementi, o gruppi e classi di elementi, da cui è costituita la tariffa nel suo complesso ...
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Romanzo (1966) dello scrittore italiano L. Sciascia (1921-1989). Come nel romanzo Il giorno della civetta (1961), del quale ripeté il successo, e nella commedia L'Onorevole (1965), partendo dalla rappresentazione della realtà siciliana e mescolando...
Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere di realizzare il diritto con provvedimenti...