rianimare [der. di animare, col pref. ri-] (io riànimo, ecc.). - ■ v. tr. 1. [rendere forza e vitalità: l'aria fresca lo rianimò] ≈ rinfrancare, risollevare, ritemprare (fam.) tirare su. 2. (fig.) [infondere [...] , scoraggiare, (fam.) smontare. ↑ prostrare. 3. (fig.) [riportare vita e movimento in un luogo, un ambiente, una situazione e sim.: il suo arrivò rianimò la festa] ≈ movimentare, ravvivare, vivacizzare. ‖ rallegrare. 4. (med., chir.) [sottoporre ...
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santo [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire "sancire, rendere sacro"]. - ■ agg. 1. a. [che ha carattere di sacralità, o che è considerato degno di venerazione: la s. memoria dei defunti] ≈ sacro, [...] . ■ s. m. 1. (f. -a) (teol.) [chi è stato canonizzato dalla Chiesa e come tale è venerato: il s. del giorno] ≈ ‖ beato, martire, venerabile. ● Espressioni: (Tutti) i Santi [festa cattolica celebrata il 1° novembre] ≈ Ognissanti. 2. (estens.) a ...
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tanto [lat. tantus agg., tantum avv.]. - ■ agg. 1. a. (solo al sing.) [riferito a cose non numerabili e generalm. anteposto al sost., in grande quantità o misura: c'è t. spazio qui; ho t. fame, sonno; [...] sing. collettivo), in gran numero o quantità: c'erano t. bambini alla festa] ≈ molti, numerosi, parecchi. ↔ pochi. 3. [spec. in . io che lui] ≈ così, sia. 6. a. [in alcune locuz. e modi partic., con lo stesso sign. del lat. tantum: per una volta t. ...
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Fabio Rossi
lasciare. Finestra di approfondimento
Verbo causativo - Uno degli usi più frequenti di l. è quello come verbo causativo o fattitivo, ovvero un verbo con un debole sign. autonomo e che acquista [...] perifr. l. solo, nel senso di «non dare fastidio, non assillare» e sim., con i sinon. fam. l. perdere,l. in pace e l. stare: sono troppo nervoso per venire alla festa: lasciatemi solo; lasciami perdere, non voglio ascoltarti. L. perdere ha anche il ...
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mezzo¹ /'mɛdz:o/ [lat. medius]. - ■ agg. 1. a. [di cosa, che (per numero, quantità, grandezza, ecc.) è o si considera una delle due parti uguali in cui può essere divisa un'entità: m. dozzina; m. metro; [...] lati o con più persone o cose attorno: era in m. a due guardie; è stato sempre in m. ai ragazzi] ≈ fra, tra. b. [il momento centrale m. del cammin di nostra vita (Dante); nel bel m. della festa] ≈ metà. c. (non com.) [il tempo che intercorre fra due ...
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pensare [dal lat. pensare, intens. di pendĕre "pensare"] (io pènso, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. [assol., esercitare l'attività del pensiero: agire senza p.] ≈ meditare, ponderare, ragionare, riflettere. [...] di p.: dal tuo abbigliamento, presumo stia andando a una festa; conoscendolo, suppongo che tuo padre si sia offeso.
Pensiero e pensieri - Anche l’attività mentale ha vari nomi e varie sfumature. Con pensiero si intende di solito, genericam., l ...
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lasciare [lat. laxare "allargare, allentare, sciogliere", der. di laxus "allentato"] (io làscio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [cessare di tenere e sim.] ≈ mollare. ↔ reggere, stringere, tenere, tirare. 2. (estens.) [...] perifr. l. solo, nel senso di «non dare fastidio, non assillare» e sim., con i sinon. fam. l. perdere,l. in pace e l. stare: sono troppo nervoso per venire alla festa: lasciatemi solo; lasciami perdere, non voglio ascoltarti. L. perdere ha anche il ...
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vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] da spartire. □ dare a vedere [far parere una cosa diversa da quella che è, con la prep. di seguita da inf.: voleva dare a v. di non saperne alla difficoltà o alla superficialità del vedere (alla festa ti ho appena intravisto).
Vedere con più o ...
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dare [lat. dare] (pres. do /dɔ/ o dò [radd. sint.], dai, dà, diamo, date, danno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, déste, dièdero [poet. dièro] [...] ) → □. q. [preparare il necessario per un evento: d. una festa, un pranzo] ≈ indire, montare, organizzare. r. [mettere in programma: perché vi si appoggi). Più fam., rispetto a d., è invece passare, adatto per lo più a oggetti che vengono avvicinati ...
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bello /'bɛl:o/ [lat. pop. bellus "carino, grazioso"] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, d, g seguite da l o r; bèllo, bègli negli altri casi; [...] mondo → □. 3. a. [ben riuscito: una b. festa; un bel viaggio] ≈ dilettevole, divertente, godibile, gradevole, gradito gesto, in cui b. vale per l’appunto buono, generoso, magnanimo e sim.). è il caso, per es., di avere una brutta fama; farsi un brutto ...
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Filologo classico italiano (Matera 1866 - Roma 1940), prof. di letteratura greca all'univ. di Roma (1901-36). Socio nazionale dei Lincei (1928). Tra le molte opere, notevoli per finezza di critica: le edizioni di Giamblico (1895) e Palefato...
– Il dibattito italiano e la trasformazione delle feste popolari. La festa popolare come patrimonio immateriale. Bibliografia
Il dibattito italiano e la trasformazione delle feste popolari. – La nozione di ‘festa popolare’ rimanda a quell’ampio...