polittico
polìttico s. m. [dal lat. tardo polypty̆chus agg., polypty̆chum sost., gr. πολύπτυχος agg. «che ha molte piegature, più volte ripiegato», comp. di πολυ- «poli-» e πτύξ -υχός «piega»] (pl. -ci). – 1. Nell’antichità romana, libretto formato da più tavolette cerate, per lo più di legno o di avorio. 2. Nel medioevo, registro o inventario (originariamente formato da più tavole o fogli) nel quale venivano descritti i beni appartenenti a uno stesso proprietario, elencate le famiglie alle quali questi erano dati a coltivare e specificati i diritti da esigere (in questo sign. fu usata anche la variante poliptico). 3. Pala d’altare dipinta, talora anche in parte scolpita, costituita da un numero variabile di elementi o scomparti (quando sono due o tre si parla, rispettivamente, di dittico o trittico) uniti tra loro, spesso incernierati in modo da poter essere aperti o chiusi come sportelli: vi sono solitamente rappresentati, oltre al santo principale cui è dedicato l’altare, anche altri santi, e scene relative alla loro vita: un prezioso p. del tardo gotico. 4. In senso fig., nel linguaggio letter., opera letteraria, teatrale, musicale, risultante di più parti, anche autonome per quanto riguarda lo stile e il contenuto, ma comunque fra loro collegate. TAV.