politicista
agg. Cristallizzato nelle logiche e nei riti della politica. ◆ i vertici ds a queste assenze e prese di distanza contrappongono due interventi. Quello che viene letto in religioso silenzio di Adriano Sofri, nel quale l’ex leader di Lotta Continua pronuncia parole di apprezzamento per l’impegno all’unità delle forze che comporranno il listone. E quello, dal vivo, di Paolo Virzì. Il regista di «Caterina va in città» viene trasformato in una sorta di anti-Moretti che dal palco se la prende con il povero Fabio Mussi, perché «mette dei paletti politicisti» all’operazione unitaria. (M[aria] T[eresa] M[eli], Stampa, 15 novembre 2003, p. 11, Interno) • Il populismo di destra va assecondato, a quello di sinistra non si può dare ascolto. Lo dimostra anche quello che è avvenuto dopo la manifestazione del 20 ottobre. Che tu [Piero Sansonetti], assieme a «Manifesto» e a «Carta», avete avuto il merito di convocare. Manifestazione che poi è finita immediatamente nel tritacarne delle interviste, dei convegni, delle chiacchiere politiciste. Chi doveva rappresentarla nelle istituzioni se ne è già dimenticato. (Giorgio Cremaschi, Liberazione, 8 novembre 2007, p. 1, Prima pagina) • è vero che il Pd non deve «scadere nell’autosufficienza che è perdente, isolata e boriosa», però sarebbe «una follia politicista pensare adesso a un’alleanza che va da Rifondazione comunista all’Udc» [Goffredo Bettini riportato da R. R.]. (Corriere della sera, 6 luglio 2008, p. 9, Primo piano).
Derivato dall’agg. politico con l’aggiunta del suffisso -ista.
Già attestato nella Repubblica del 23 dicembre 1988, p. 10, Commenti (Gianni Cuperlo).